Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 ERMINIA e TIMONE
 
 Erminia
745Gente male educata
 non può meglio parlar.
 Timone
                                            Mi maraviglio
 che pensiate così. Fra noi gli è vero
 coll’arte e cogli studi
 mascherar la virtù non si procura
750ma la semplice amiam schietta natura.
 Noi colle cerimonie
 non sappiamo adular. Da noi non s’usa
 dar col labbro il buongiorno e poi col cuore
 trista notte augurar. Giurare affetto
755e covare nel sen l’odio e il dispetto.
 Noi siam genti villane
 ma al pan diciamo pane.
 E siam genti onorate
 e i’ son padrone e posso dirvi: «Andate».
 Erminia
760Sì, me n’andrò ma forse
 vi pentirete un dì
 d’aver meco così trattato a torto,
 poiché l’onte e gl’insulti io non sopporto.
 Timone
 Oh questa sì ch’è bella.
765Ho a tollerar l’intrico?...
 Erminia
 
    Basta così, vi dico,
 non replicate ancor.
 Se m’avvilisce amor,
 l’onte soffrir non voglio.
770Quell’indiscreto orgoglio,
 no, tollerar non so.
 
    Tremi quel core audace
 che ha l’ire mie destate.
 Perfidi voi tremate.
775Sì, vendicarmi io vo’. (Parte)