Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 ERMINIA e la GHITTA
 
 Ghitta
 (E intanto il poveruomo,
685senza ch’io l’introduca e che io lo scorti,
 va là dentro a cercar chi lo conforti). (In atto di partire)
 Erminia
 Amica. (Chiamandola)
 Ghitta
                  Che volete?
 Erminia
 Deh se pietosa siete
 quanto vaga e gentil, ditemi almeno
690s’egli d’altra beltà ferito ha il seno.
 Ghitta
 Bugie non ne so dire e poi è meglio
 perdere ogni speranza
 e acchetarsi e cercare altro partito,
 sì, da un’altra bellezza ha il sen ferito.
 Erminia
695E chi è questa?
 Ghitta
                               La Lena.
 Mia sorella maggiore.
 Erminia
                                          Oh stelle! È bella?
 È vezzosa? È gentile?
 Ghitta
                                          È mia sorella.
 Io, per dirla com’è, sono di lei
 un po’ più spiritosa.
700Ma circa alla beltà noi siamo lì.
 Vezzosette ambedue così e così.
 Erminia
 (Ardo di gelosia). Quel disumano
 dove andato or sarà?
 Ghitta
                                         Cara figliuola,
 io vi consiglio a superar la pena.
705Ei sarà andato a ritrovar la Lena.
 Erminia
 No, tollerar non posso
 preferita vedermi una vil donna.
 Proverà i sdegni miei. (S’incammina verso la casa)
 Ghitta
                                            Fermate. (La trattiene)
 Erminia
                                                               Invano
 trattenermi tu vuoi. (Come sopra)
 Ghitta
710Qui comandiamo noi. (Come sopra)
 Erminia
                                            Vo’ vendicarmi. (Come sopra)