Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: vasta campagna arrativa sparsa di vari fasci di grano mietuto, in lontano colline deliziose ingombrate d’alberi e vigneti con caduta d’acque che formano un vago rivo, sopra il quale si vedono degli alberghi villerecci; atrio villereccio che introduce al rustico albergo di Timone; stanza rustica interna dell’albergo di Timone, col focolare e foco acceso, sopra di cui vedesi la caldaia per cuocere i gnocchi, da un lato tavola per la cena con sedie ed altri apprestamenti per la medesima.
    Atto secondo: atrio villereccio che introduce all’albergo rustico di Timone; ruine d’antichi acquedotti; atrio che conduce all’albergo rustico di Timone.
    Atto terzo: atrio che introduce all’albergo di Timone; prato dietro la casa di Timone, circondato d’arberi, con veduta in prospetto di colline, ingombrate d’arberi e di vigneti e capanne, fuochi di letizia che illuminano la scena e la luna risplendente.
    Il scenario tutto nuovo è invenzione del signor Gianfrancesco Costa, architetto e pittore veneto e socio della Reale Accademia Parmense.