La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA VIII
 
 GRIFFO, ORAZIO, GIACINTA e detti
 
 Griffo
1600Sì, co’ ducento scudi,
 giustamente all’avaro
 per il vostro coton di man levati,
 i creditori vostri ho accomodati.
 Orazio
 Oh Griffo benedetto,
1605voi mi deste la vita. In ricompensa
 di quel che avete fatto
 vi darò un ferraiolo di scarlatto.
 Griffo
 Ed io l’accetterò, che ne ho bisogno,
 e di onesta mercé non mi vergogno.
 Orazio
1610Or voglio immantinente
 dispormi al partir mio.
 Giacinta
 Voglio venire anch’io.
 Orazio
                                          Venite pure.
 Giacinta
 Ma dovrete sposarmi.
 Orazio
 Sì sì, vuo’ maritarmi;
1615finor la libertà mi ha rovinato,
 forse mi cangierò cangiando stato.
 Giacinta
 Quando mi sposerete?
 Orazio
 Ora ancor, se volete.
 Giacinta
 Griffo, venite qua. Ehi, signor conte,
1620favorisca ella pure.
 Del nostro matrimonio
 serviran tutti due per testimonio. (Si danno la mano)
 Lisaura
 Mi rallegro con voi. (A Giacinta)
 Giacinta
                                       Povera figlia!
 Mi dispiace vedervi
1625raminga e sfortunata.
 Lisaura
 No no, son maritata;
 il conte è mio marito
 ed ho avuto una pingue eredità.
 Conte
 Io l’ho sposata per la nobiltà.
 Giacinta
1630Mi consolo davver.