La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA III
 
 GIACINTA ed ORAZIO
 
 Orazio
 Griffo è un gran galantuom.
 Giacinta
                                                     Se vi chiedesse
 per premio a sue fatiche
 che a lui voi mi cedeste,
1375ditemi, Orazio mio, cosa fareste?
 Orazio
 Non lo so in verità;
 troppo alla sua bontà sono obbligato.
 Giacinta
 Sì, gli sarete grato
 cedendogli il mio cor placidamente.
1380Io non feci niente,
 sciagurato, per voi?
 Orazio
                                       Faceste assai
 e vi prometto non lasciarvi mai.
 Giacinta
 Ma pur, se si trattasse
 o d’andare in prigione o abbandonarmi?
 Orazio
1385Voi volete tentarmi
 ed io risponderò:
 «Prigion, signora no».
 Giacinta
                                           Sì, vi ho capito.
 Questo è dunque l’amor che per me avete?
 Andate pur, che un perfido voi siete.
 
1390   Povere femmine!
 Chi sente gli uomini,
 noi siam le barbare
 senza pietà;
 essi c’ingannano
1395crudeli e perfidi
 e poi ci accusano
 d’infedeltà.
 
    Ma che ingiustizia!
 Che crudeltà!
1400Maggior malizia,
 no, non si dà.
 Noi siam le misere
 che tutto credono,
 da voi succedono
1405le falsità. (Parte)