La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA II
 
 GIACINTA e GRIFFO e ORAZIO travestito come prima
 
 Griffo
 Non temete di niente;
 venite francamente;
1335già siete sconosciuto
 ed io sono qui pronto in vostro aiuto.
 Giacinta
 Oh caro signor Griffo,
 anch’io vel raccomando.
 Orazio
                                              Parmi sempre
 aver dietro alle spalle
1340spie, sbirri, insidiatori;
 mi accompagnan per tutto i miei timori.
 Griffo
 Per or non vi è pericolo.
 Co’ creditori vostri
 ho preso tempo e sino a questa sera
1345sul finir della fiera
 ad aspettar son pronti
 che lor siano da voi saldati i conti.
 Orazio
 Come li salderò,
 se denari e se roba or più non ho?
 Griffo
1350Lasciate fare a me; trovar io spero
 la via per cui possiate
 uscir dal labirinto;
 son per impegno ad aiutarvi accinto.
 Giacinta
 Gran testa è quella al certo!
1355Meriterebbe fra gli astuti il serto.
 Orazio
 Se Prospero volesse
 mi potrebbe giovar; ma è un avarone.
 Griffo
 Con vostra permissione,
 aspettate ch’io torno.
1360Poco vi manca a terminare il giorno.
 
    Degli amici sono amico,
 quel ch’io faccio, quel ch’io dico
 lo fo sempre di buon cor.
 E quest’altra gioia bella
1365qualche cosa merta anch’ella
 e per lei m’impegno ancor.
 
    Non vi venga in fantasia
 di provare gelosia; (Ad Orazio)
 qualche premio so ch’io merto;
1370potrei fare il bell’umor;
 ma son troppo di buon cuor. (Parte)