La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA V
 
 ORAZIO e GRIFFO
 
 Griffo
 L’avaro è spaventato.
 Non temete, ch’io spero
755ridurlo in caso tale
 che vi paghi il coton quello che vale.
 Orazio
 Oh Griffo benedetto!
 Griffo
                                         Avete ancora
 quella roba che in cambio egli vi ha data?
 Orazio
 L’ho in magazzin gettata
760senza speranza di cavarne un pavolo.
 Griffo
 Bene, vedrete ch’io non sono un cavolo.
 Orazio
 Siete un uomo di garbo.
 Griffo
                                               Ma intendiamci;
 una man lava l’altra.
 Orazio
                                        Vi ho capito.
 Sì, sarete servito.
765Domandatemi pur quanto volete,
 tutto dal mio bon cor, tutto otterrete.
 Griffo
 Non voglio che l’onesto.
 Anch’io vivo di questo e, se m’ingegno
 col mio cervello e coll’industria mia,
770è di dover ricompensato io sia.
 
    Nel mio mestiere
 ponno accadere
 de’ casi brutti.
 Non è per tutti
775fare il sensal.
 
    Saper non basta
 pesi e misure
 ma le imposture
 convien saper.
 
780   Saper conoscere
 chi può pagare,
 saper distinguere
 chi vuol gabare,
 darla ad intendere
785all’uno e all’altro;
 e pronto e scaltro
 per profittar
 saper discorrere,
 saper trattar. (Parte)