La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA IV
 
 ORAZIO e detti
 
 Orazio
 Ehi Griffo, una parola.
 Prospero
 (Ecco qui lo spiantato
 che ha venduto i cotoni a buon mercato).
 Griffo
690(Siete giunto in buonora). (Piano ad Orazio)
 Orazio
 (Che Prospero non senta i fatti nostri). (Piano a Griffo)
 Griffo
 (È colui quel mercante che il denaro darà). (Come sopra)
 Orazio
 (Prospero?) (Come sopra)
 Griffo
                          (Appunto). (Come sopra)
 Orazio
                                                 (Ohimè! Gli avete detto
 ch’io son quel che vorrebbe
695la roba ipotecar?) (Come sopra)
 Griffo
                                    (Non l’ha saputo). (Come sopra)
 Orazio
 (È quegli a cui venduto
 ho lo stesso coton, come vi ho detto).
 Griffo
 (Oh! Zitto, zitto, non gli diam sospetto).
 Orazio
 (Ora come faremo?)
 Griffo
700(Lasciate fare a me; rimedieremo).
 Prospero
 (Scommetto che lo sciocco
 medita col sensale un qualche scrocco). (Da sé)
 Griffo
 Signor Prospero caro,
 mi dispiace di darvi
705una trista novella.
 Prospero
                                    E cosa è stato?
 Griffo
 Voi avete comprato
 da questo galantuomo
 il cotone ad un prezzo e in tal maniera
 che a un mercante d’onor non istà bene
710e stornare il contratto a lui conviene.
 Prospero
 Ho sborzato il denar.
 Orazio
                                         Cento zecchini
 mi ha pagato in contanti
 e il resto in tanti guanti
 vecchi, storpi, retenti,
715buoni soltanto da stirar gli unguenti.
 Due casse egli mi ha date
 d’aghi e spille spuntate,
 dei pettini di corno
 per pettini d’avorio e sessantotto
720tabacchiere di legno e un specchio rotto.
 Prospero
 Tutta roba perfetta.
 Griffo
                                       E perché mai
 per prezzo del cotone
 prendere cose tai? (Ad Orazio)
 Orazio
                                      Me ne vergogno.
 Ma di cento zecchini avea bisogno. (A Griffo)
 Griffo
725E voi vi approfittate
 delle buone occasion. (A Prospero)
 Prospero
                                          Non mi seccate.
 Griffo
 Signor, vi parlo schietto,
 si anderà alla giustizia.
 Orazio
 E palese farò la sua malizia.
 Prospero
730Siete ladri, assassini.
 Orazio
                                         Bravo, bravo!
 Un galantuom voi siete.
 Ma se non rifarete
 al pover venditore il prezzo onesto,
 voi andrete in prigion, ve lo protesto.
 Prospero
 
735   Tal insulto ad un mio pari?
 Ho sborsato i miei denari
 ed ho fatto quel contratto
 ch’è piaciuto al venditor.
 (Ah mi sento dal timor
740palpitar in seno il cor).
 
    Ehi sentite; senza lite
 qualche cosa vi darò. (Ad Orazio)
 Ascoltate, non parlate,
 riconoscervi saprò. (A Griffo)
745Se volete due zecchini...
 Assassini, malandrini.
 (Dar denari, oh questo no). (Da sé)
 
    Vi darò una tabacchiera. (A Griffo)
 Ci vedremo questa sera. (Ad Orazio)
750Ah mi sento dal tormento
 che più fiato in sen non ho;
 maledetti io creperò. (Parte)