La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA II
 
 PROSPERO e la sudetta
 
 Prospero
565(Oh che smania ch’io sento!
 Vivere non poss’io,
 se non riacquisto l’orologio mio).
 Lesbina
 (Eccolo qui il volpone.
 Per aver l’orologio ei venirà
570ma mi vuo’ lusingar ch’ei non l’avrà).
 Prospero
 (Conviene andar bel bello).
 Lesbina
 (Per deluder costui ci vuol cervello).
 Prospero
 Lesbina, vi saluto.
 Lesbina
 Mio signor, benvenuto.
 Prospero
                                             Che ora abbiamo?
 Lesbina
575Non lo so in verità.
 Prospero
                                     Non lo sapete
 e al vostro fianco l’orologio avete?
 Lesbina
 Oh oh! Non ci pensavo;
 non me ne ricordavo; ma siccome
 la mostra non è mia,
580non l’avevo nemmeno in fantasia.
 Prospero
 Eh lo so che stamane
 meco avete scherzato e son venuto
 da voi a ripigliarlo,
 perché pronto ho l’incontro d’esitarlo.
 Lesbina
585Per quanto lo vendete?
 Prospero
                                             Almeno, almeno
 per ventidue zecchini.
 Lesbina
                                           A questo prezzo
 anch’io lo comprerò.
 Prospero
 Ma mi preme il denar.
 Lesbina
                                            Vi pagherò.
 Prospero
 Come! Se mi diceste
590che siete in povertà?
 Lesbina
 Sempre non si ha da dir la verità.
 Se povera mi fingo
 ho anch’io la mia raggione. Un giorno poi
 vi narrerò il perché
595ma l’orologio è mio.
 Prospero
                                       (Povero me!)
 Credo che non vada bene.
 Guardate che ora fa.
 Lesbina
                                        Sedici e mezzo. (Guardando la mostra)
 Prospero
 Va male, va malissimo;
 lo so ch’è imperfettissimo.
600Un galantuomo io sono.
 Datemi quel, ve ne darò un più bono.
 Lesbina
 Ma perché se è cattivo
 vendere lo volete
 da galantuom per ventidue zecchini?
 Prospero
605Perché, perché colui
 non so chi diavol sia
 e la mia mercanzia vender mi preme.
 Ma alla cara Lesbina,
 perché le voglio ben di vero core,
610ne vuo’ dare un più bello e assai migliore.
 Lesbina
 Ma quando?
 Prospero
                          Presto, presto.
 Lesbina
 Finché l’altro portate, io terrò questo.
 Prospero
 Ma perder non vorrei
 l’occasion d’esitarlo. In confidenza,
615siam sul fin della fiera
 e il denar mi bisogna innanzi sera.
 Lesbina
 Veramente bisogno
 avete di denaro?
 Prospero
                                  Oh se sapeste
 tutti gli affanni miei!
 Lesbina
620Se diceste davver, vi aiuterei.
 Prospero
 Come?
 Lesbina
                 Segretamente,
 già nessuno ci sente. Io mi ritrovo
 da parte del denar che non mi frutta.
 Per non tenerlo in ozio
625lo darò a voi da mettere in negozio.
 Prospero
 Ma prendere il denaro
 per pagar l’interesse è uno sproposito.
 Lesbina
 Senza interesse vel darò in deposito.
 Prospero
 Oh via, per compiacervi
630dunque lo prenderò.
 Lesbina
 Vado a pigliarlo e vel consegnerò.
 Prospero
 Datemi l’orologio.
 Lesbina
                                    Oh quest’è bella!
 Io mi fido di voi dandovi in mano
 tutto quello che ho al mondo; e un orologio
635a me dunque lasciar non vi fidate?
 Prospero
 Via, via, il denaro in mano mia portate.
 Lesbina
 Subito, immantinente
 vi porto il mio tesoro.
 (Credo consisterà
640in trenta paoli, se ci arriverà).
 
    Se di me voi vi fidate,
 io di voi mi fiderò.
 Ma un tesoro ancor maggiore,
 la mia fede ed il mio core,
645a voi solo serberò.
 
    L’orologio vagheggiando
 e i minuti misurando,
 a voi sempre penserò;
 e dirò: «Son fortunata,
650sono stata regalata»;
 e quel poco che potrò
 ancor io vi donerò. (Parte)