La fiera di Sinigaglia, Venezia Zatta, 1794

 SCENA XV
 
 GIACINTA, poi GRIFFO, poi ORAZIO, poi PROSPERO, poi LESBINA
 
 Giacinta
 Costor probabilmente
 ancor non sanno niente
480chi sia che gli ha chiamati.
 Quando il vedranno resteran burlati.
 Orazio l’ho avvertito,
 Prospero è un uomo avaro,
 non dà senza il denaro; ed il sensale,
485che spera guadagnar la sensaria,
 coi mercanti scontento anderà via.
 Ecco Griffo primiero.
 Sentir vogl’io se quel che penso è vero.
 Griffo
 
    Bel negozio che si è fatto!
490Bella cosa! Bel contratto!
 Cavalier senza contante
 far l’amante non potrà.
 
 Orazio
 
    Mi perdoni, vado via, (Verso la scena)
 io non do la mercanzia
495a chi soldi non mi dà.
 
 Prospero
 
    Sono un povero mercante
 che ha bisogno di contante (Come sopra)
 e credenza non si fa.
 
 Lesbina
 
    Quel spiantato, quel sguaiato
500sempre vuol venir da me.
 Chi mi paga il cioccolato?
 Chi mi paga il mio caffè?
 
 Giacinta
 
    Poverini, sfortunati,
 voi ci siete capitati.
505Io pagata sono stata
 ma danari più non ha.
 
 Griffo
 
    Compatite, miei signori,
 dell’incomodo vi ho dato,
 sono stato anch’io burlato,
510nol sapevo in verità.
 
 Orazio, Prospero a due
 
    Quel spiantato se ne vada.
 Noi torniam per quella strada
 per cui siam venuti qua.
 
 Giacinta
 
    Cos’avete voi portato? (Ad Orazio)
 
 Lesbina
 
515Cos’avete voi recato? (A Prospero)
 
 Giacinta
 
 Vuo’ vedere.
 
 Lesbina
 
                          Vuo’ sapere.
 
 Griffo
 
 Soddisfarle si dovrà.
 
 Orazio
 
    Questa stoffa di Parigi.
 
 Prospero
 
 Questa mostra d’Inghilterra.
 
 Lesbina, Giacinta a due
 
520Bella, bella in verità. (Prendono esse le cose suddette)
 
 Giacinta
 
    Avete altro?
 
 Orazio
 
 Questi galloni.
 
 Lesbina
 
 Qualch’altra cosa? (A Prospero)
 
 Prospero
 
 Questi bottoni.
 
 Giacinta, Lesbina a due
 
525   Vuo’ vedere, date qua.
 
 Griffo
 
 Soddisfarle si dovrà.
 
 Lesbina, Giacinta a due
 
 Belli, belli, in verità.
 
 Giacinta
 
    Questa stoffetta la voglio per me.
 
 Lesbina
 
 Quest’orologio lo voglio per me.
 
 Orazio
 
530   Servitevi pure.
 
 Prospero
 
 Rendetelo a me.
 
 Giacinta
 
 Vuo’ questi galloni.
 
 Lesbina
 
 Vuo’ questi bottoni.
 
 Orazio
 
 Per me ve li do.
 
 Prospero
 
535Io dico di no.
 
 Lesbina, Giacinta a due
 
 Li tengo per me.
 
 Griffo
 
 Va ben per mia fé.
 
 Prospero
 
    Rendetemi la mostra,
 rendetemi i bottoni.
 
 tutti
 
540   Con donne, perdoni,
 così non si fa.
 
 Prospero
 
    Io dico di no.
 
 tutti
 
 Io dico di sì,
 va bene così.
 
 Prospero
 
545   Oh povero me!
 
 tutti
 
 Signor, che cos’è?
 
 Prospero
 
 Son tutto sudato.
 
 tutti
 
 Rimedio non c’è.
 
    E viva il signor Prospero
550che generoso è stato,
 la bella ha regalato
 e non vi pensa più.
 
 Prospero
 
 Ohimè non posso più.
 
 Fine dell’atto primo