La fiera di Sinigaglia, Roma, Grossi, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 GRIFFO e detto
 
 Griffo
                                    Signor Orazio,
125la raggione cantante
 Pandolfi e Malcontenti
 contro di voi esclama
 e, compatite, truffator vi chiama.
 Orazio
 Come! Non ho girato
130a suo favor la lettra
 sopra Isacco Valcerca in Inghilterra?
 Griffo
 Questo nome inventato
 non vi è, non è mai stato.
 Si sa che questo è l’uso
135di certi mercadanti
 che per tirar innanti
 e coglier tempo da saldare i conti
 lettere false ad inventar son pronti.
 Orazio
 Di voi mi meraviglio,
140il mio stil non è questo.
 Griffo
 La lettera è in protesto.
 Incognito è il traente,
 sognato è l’accettante; e il giratario,
 che a voi la mercanzia
145fidò del suo paese,
 vuol da voi la valuta e più le spese.
 Orazio
 Pagherò, mi dia tempo.
 Griffo
                                              È già passato
 il tempo concordato; egli sospetta
 di fraude e di malizia
150e ricorrere intende alla giustizia.
 Orazio
 Come! Contro un par mio?
 Non si sa chi son io?
 Griffo
                                        Nessun ci sente.
 Si sa signor Orazio
 che siete rifinito
155e che vi manca poco a andar fallito.
 Orazio
 Non è ver; non è vero,
 ho robba, ho capitali,
 ho crediti, ho quattrini,
 ho pieni i magazzini
160e in dogana vi son di mia ragione
 più di sedici balle di cotone.
 Griffo
 Bene, se voi volete
 farò che in pagamento
 le balle di coton siano accettate.
 Orazio
165Ehi! Sono ipotecate. (Piano a Griffo)
 Griffo
 Via dunque, d’altri generi
 fate l’assegnamento; non diceste
 che avete i magazzini
 pieni di mercanzia?
 Orazio
170Ehi! Non è robba mia. (Piano come sopra)
 Griffo
                                             Dunque in contanti
 il debito pagate.
 Orazio
 Ma voi mi tormentate.
 Griffo
                                            Sì, ho capito.
 Bondì a vosignoria,
 pensateci da voi, ch’io vado via.
 Orazio
175No, fermate, sentite.
 Griffo
                                        E che volete?
 Orazio
 Aiutatemi voi, se lo potete.
 Griffo
 Confidatemi il vero
 ed io vi assisterò.
 Orazio
 Sono un uomo d’onore e pagherò.
 Griffo
180Ma non basta.
 Orazio
                             Cospetto!
 Griffo
 Via parlatemi chiaro,
 non avete né robba né danaro?
 Orazio
 Per dir la verità
 or sono un poco scarso e se potessi
185trovar delle raggioni...
 Griffo
 Non potete dispor di quei cotoni?
 Orazio
 Li ho disposti una volta e ho da spedirli
 a un mio corrispondente
 e ho incassato il valsente.
 Griffo
                                                Vi dirò;
190in caso di bisogno
 ho veduto degl’altri in vita mia
 vendere a due la stessa mercanzia.
 Orazio
 Non dite mal ma temo
 che siano i miei cotoni
195un pochino patiti e non si possa
 col danaro esitarli.
 Griffo
 Cercherò d’impegnarli.
 Ritroverò qualcuno
 di quei che soglion dare
200al sei per cento ma col pegno in mano.
 Orazio
 Mi raccomando.
 Fatemi comparir. Presentemente
 di danari e di robba io non abbondo
 ma un mercante son io famoso al mondo.
 
205   Pochi san lo stato mio
 e un mercante qual son io
 in Italia non si dà.
 Ho negozi in quantità.
 
    Ho una casa in Barcellona,
210ho del traffico in Lisbona,
 ho commercio in Alemagna,
 Inghilterra, Francia e Spagna;
 e nell’Indie Occidentali
 sono avvezzo a trafficar.
 
215   Ma noialtri mercadanti
 ora abbiamo, or non abbiamo
 e conviene strolicar.
 Quelle balle di cotone
 procurate d’impegnar. (Parte)