La fiera di Sinigaglia, Roma, Grossi, 1760

Vignetta Frontespizio
 Eccellenza,
    il gusto al giorno d’oggi troppo raffinato di chi interviene ne’ teatri ai componimenti drammatici mi fece nascere il pensiere di far rappresentare per la prima volta su questo teatro delle Dame un dramma, è vero, ma comico, per provare se la novità, che pure suol piacere, potesse incontrare, se non gli applausi, la sodisfazione almeno degli spettatori; mi crebbe la volontà quando comparve pochi mesi sono in Roma vostra eccellenza sulla speranza che volesse degnarsi d’accordare al mio dramma l’alta sua protezione e finalmente mandai ad effetto l’idea allorché ella, con la gentilezza che le è naturale e che le ha guadagnato l’affetto e la venerazione d’ognuno e che è una delle tante egregie sue doti, ebbe la bontà di permettermi che le dedicassi il presente comico dramma. È questi intitolato La fiera di Sinigaglia, opera d’un autore insigne specialmente in questo genere di componimenti. Io ho posto tutto lo studio perché comparisca con quegli accompagnamenti che ho creduto i più propri per dilettare la vista e l’udito. Il suo più bell’ornamento peraltro sarà il nome rispettabile dell’eccellenza vostra, cui la consacro; ed implorando a me ed al mio dramma un grazioso accoglimento e compatimento, mi protesto, profondamente inchinato, di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo e ossequiosissimo vero servitore.
 
    L’impressario