Filosofia ed amore, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 MERLINA, RAPA, poi CORINA
 
 Merlina
 Oh io non son di quelle.
 Rapa
                                              Sì, lo vedo,
 siete una buona giovane ma temo
 che la vostra bontà
1330pecchi un po’ troppo di semplicità.
 Merlina
 Provatemi.
 Rapa
                        E in che modo? (Esce Corina e sente)
 Merlina
                                                       Vostra sposa
 fatemi per un mese
 e quando il mio costume non vi piace,
 ditemi allor ch’io me ne vada in pace.
 Corina
1335Brava, bei sentimenti
 d’una ragazza onesta! (A Merlina)
 Dica, signor, che bella moda è questa? (A Rapa)
 Rapa
 (Ora sono imbrogliato).
 Merlina
                                              Che pretende
 questa cara signora?
 Corina
1340Mel domandate ancora?
 Rapa dev’esser mio.
 Merlina
 Rapa per questa volta lo vogl’io.
 Rapa
 Grazie, signore mie; per verità
 due donne in competenza
1345veder per mia cagione io non son uso
 e le finezze lor mi hanno confuso.
 Corina
 Presto venite qui. (A Rapa)
 Merlina
                                    Con me venite.
 Rapa
 Non facciamo una lite.
 Per me vi parlo schietto,
1350da vostro buon amico e servitore,
 prenderò quella che mi par migliore.
 
    Ha ciascheduna le grazie sue,
 voglio far stima di tutte due
 ma se fra loro vi è differenza
1355con sua licenza scoprir io vuo’.
 
 Merlina
 
    Farò di tutto per compiacervi.
 
 Corina
 
 Sarò capace di mantenervi.
 
 Merlina
 
 Non son stizzosa.
 
 Corina
 
                                  Non son gelosa.
 
 a due
 
 Quel che volete per voi farò.
 
 Rapa
 
1360   Una fortuna sarebbe ognuna
 ma non so dire né sì né no.
 
 Corina
 
    Che far pensate
 con quella pazza?
 
 Merlina
 
 Non v’intricate
1365con quella razza.
 
 Corina
 
 A me insolente?
 
 Merlina
 
 Non temo niente.
 
 Corina
 
 Che ignorantella!
 
 Merlina
 
 Che sfacciatella!
 
 Corina
 
1370Che gran signora!
 
 Merlina
 
 Che gran dottora.
 
 a due
 
 Con più rispetto
 parlate a me.
 
 Rapa
 
    Care carine,
1375siate bonine.
 Non vi scaldate...
 Ma cosa c’è?
 
 Corina
 
    Io son la prima.
 
 Merlina
 
 Mi diè parola.
 
 Corina
 
1380M’ha da sposare.
 
 Merlina
 
 M’ha da pigliare.
 
 Corina
 
 Sì, mia signora.
 
 Merlina
 
 Signora no.
 
 Rapa
 
    Ma questa lite
1385chi ha da decidere?
 M’ho da dividere?
 Ciò non si può.
 
 Merlina
 
    Orsù via facciam così,
 sposo suo siate per la sera,
1390sposo mio sarete il dì.
 
 Rapa
 
    Che grazioso aggiustamento!
 
 Corina
 
 Sì signori mi contento.
 
 Rapa, Corina a due
 
 (L’innocenza ho già capito).
 
 Merlina, Corina a due
 
 Voi sarete mio marito.
 
 Rapa
 
1395C’intendiam. Dirò di sì. (Accenando Corina che sarà suo)
 
 a tre
 
 Va benissimo così.
 
 Rapa
 
    La mia mano a lei presento. (A Merlina e dà la mano a Corina)
 
 Merlina
 
 Ed a me cosa si dà?
 
 Rapa
 
 Un grazioso complimento
1400per il giorno basterà.
 
 Merlina
 
    Sono allegra, son sposata,
 col marito accompagnata
 Cloridea mi rivedrà.
 
 Rapa, Corina a due
 
    Che piacere, che diletto,
1405altro amor te lo prometto
 nel mio cor non arderà. (Fra loro due)
 
 Merlina
 
    Sposo mio.
 
 Corina
 
                           Non per la sera.
 
 Merlina
 
 Vostra son.
 
 Rapa
 
                        Per innocenza.
 
 a tre
 
 La sentenza va così.
 
 Corina, Merlina a due
 
1410Il mio sposo è questo qui.
 
 Rapa
 
 La mia sposa è questa qui. (A Corina, partono)