Filosofia ed amore, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di Xanto.
 
 XANTO ed ESOPO
 
 Xanto
655Esopo mio, son disperato affé.
 Più rimedio non c’è.
 Menalippe m’inquieta e il rio demonio
 mi vorria trappolar col matrimonio.
 Viver procuro in pace,
660a lei la guerra piace;
 il suo costume insano
 frenar procuro e m’affatico invano.
 Esopo
 Un carbonaio, un giorno,
 invitò in propria casa un nettapanni;
665ma questi disse a quello:
 «Io verrò sporco e tu non verrai bello».
 Vuo’ dir che facilmente
 dal cattivo guastare il buon s’ha visto,
 anzi che il buon faccia migliore un tristo.
 Xanto
670Dunque, che far degg’io?
 Esopo
 Lasciate padron mio,
 lasciate far a me che vi prometto
 far che resti umiliata a suo dispetto.
 Xanto
 Grande è l’impegno, amico.
 Esopo
675E pur quel che vi dico
 da me si manterrà;
 ma voglio in premio la mia libertà.
 Xanto
 Veggasi pria l’effetto,
 poi dartela prometto.
680Se tu cambi una donna affé sei bravo;
 ma per questa ragion resterai schiavo. (Parte)