Filosofia ed amore, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 RAPA, poi MERLINA
 
 Rapa
 Godo che ci patisca. Imparerà
305lodare in faccia mia
 un altro oggetto e darmi gelosia.
 Peraltro colla schiava
 io non saprei che farmi,
 semplice è un poco troppo e a lei non bado.
310Le frutta e i fiori a coltivare io vado. (S’avvia al fondo del giardino)
 Merlina
 
    Poverina ho già perduta
 la mia cara libertà.
 
    Sono schiava, son venduta
 e servir mi converrà.
 
 Rapa
315Sento che si lamenta.
 Ascoltiamo che dice. (Accostandosi un poco)
 Merlina
                                         Oh poverina!
 Son tanto tenerina;
 se faticar mi fanno
 resister non potrò sicuramente;
320e poi non so far niente.
 Rapa
                                             Ehi quella giovane.
 Merlina
 Oimè! Cosa volete? (Con timore)
 Rapa
 Dite, che nome avete?
 Merlina
 Merlina è il nome mio.
 Rapa
 Siete greca voi pur?
 Merlina
                                       Greca son io.
 Rapa
325Avete mai servito?
 Merlina
                                     Signor no.
 Rapa
 Or dovrete servir.
 Merlina
                                    Mi proverò.
 Rapa
 Cosa sapete far?
 Merlina
                                 So camminare,
 so mangiar, so vestirmi,
 so pianger quando ho male,
330so rider se bisogna e di buon core,
 se qualcun mi vuol ben, so far l’amore.
 Rapa
 (Bella semplicità!)
 Dite la verità, foste finora
 di molti innamorata?
 Merlina
                                          Oh sì, signore.
335Ho amato in una volta
 più di dieci persone.
 Rapa
                                         Brava, brava;
 e tutti giovanotti?
 Merlina
                                    Oh signor no.
 Chi amai ve lo dirò.
 Ho amato mio fratello,
340che è tanto, tanto bello,
 e mio padre e mia madre
 e mio nonno e mia nonna
 e quella buona donna
 della balia graziosa
345e fu la mia amorosa
 Nicandra mia cugina,
 Cloridea, Floridaura e ancor Barsina.
 Rapa
 (È innocente davvero). Vi ho sentito
 fra tante e tante donne
350Cloridea nominar.
 Merlina
                                     Povera figlia!
 Stata è anch’ella venduta
 e non l’ho più veduta e tanto tanto
 bene ci volevam che sempre ho pianto.
 Rapa
 Il padrone ha comprata
355una che appunto Cloridea è chiamata.
 Se sia quella non so.
 Merlina
 Io la conoscerò. Volesse il cielo
 che fosse quella che cotanto ho amata,
 vorrei che fosse la mia innamorata.
 Rapa
360Ma ditemi di grazia;
 amar voi non sapreste
 un uomo e che non fosse
 né fratel né cugino?
 Merlina
 L’amerei, s’egli fosse un po’ bellino.
 Rapa
365Per esempio, s’io fossi
 invaghito di voi, non mi amereste?
 Merlina
 Signor no.
 Rapa
                      Perché no? Che scusa avete
 per non volermi amar?
 Merlina
                                             Non mi piacete.
 Rapa
 Davver?
 Merlina
                   Vi parlo schietto.
 Rapa
                                                    Ed io vi dico:
370non me n’importa un fico. La bellezza
 senza spirito e brio poco s’apprezza.
 
    Il pregio non curo
 d’incolta beltà.
 Più gusto mi dà
375quel vezzo, quel brio
 che piace al cor mio.
 Due sguardi furbetti,
 due bei sorrisetti,
 un volto che ad arte
380più bello si fa.
 
    Non merita affetto
 chi amare non sa. (Parte)