La vendemmia, Roma, Mainardi, 1760

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VI
 
 IPPOLITO, CECCHINA e ROSINA
 
 Cecchina
 Davvero è andata bene.
 Ippolito
                                              Mi spiacerebbe
 ch’ei se n’avesse a mal.
 Rosina
                                             Ohibò pensate,
410lo vado ora a quietar, non dubitate. (Parte)
 Cecchina
 Non vi prendete pena,
 tutto si scorderà stassera a cena.
 Ippolito
 Orsù parliamo d’altro.
 Mi ricordo stamane
415che voi detto mi avete
 delle belle parole e certi segni
 veduti ho in quel visetto
 che mi parvero allor segni d’affetto.
 Cecchina
 I segni del mio volto
420provengono dal cor.
 Ippolito
                                       Se fosse vero...
 Cecchina
 Ancor ne dubitate?
 Questo, signore, è un torto che mi fate.
 Ippolito
 Cecchina io non ho moglie.
 Cecchina
 Ed io non ho marito.
 Ippolito
425Bisogno ho di governo.
 Cecchina
 Ed io di compagnia.
 Ippolito
 Dunque ragazza mia, cosa pensate?
 Cecchina
 Tocca parlare a voi.
 Ippolito
                                      Dunque ascoltate.
 
 A due
 
 Ippolito
 
    Siete bella e graziosetta,
430m’ispirate in seno amor.
 
    Ma vi credo un po’ furbetta,
 ho di voi qualche timor.
 
 Cecchina
 
    Siete caro ed amoroso,
 voi avete un nobil cor.
 
435   Ma se siete un po’ geloso
 gelosia tormenta ognor.
 
 a due
 
    Io vorrei e non vorrei
 fra l’amore ed il timore
 il mio cor dubbioso ancor.
 
 Ippolito
 
440   La contadina
 dovrò sposar?
 
 Cecchina
 
    Il mio ragazzo
 dovrò lasciar?
 
 Ippolito
 
    Che fare non so.
 
 Cecchina
 
445Lasciarlo non vuo’.
 
 Ippolito
 
    Pensiamo, vediamo,
 risolver saprò.
 
 Cecchina
 
    Piano piano il baggiano
 gabbare saprò.
 
 Ippolito
 
450   Orsù Cecchina mia
 godiamo in allegria,
 qualcosa un dì sarà.
 
 Cecchina
 
    Sì sì, signor padrone
 facciam conversazione,
455che un dì si goderà.
 
 Ippolito
 
    Quel viso bricconcello
 m’ha fatto innamorar.
 
 Cecchina
 
    Quel occhio tristarello
 vuol farmi delirar.
 
 a due
 
460   Che bel piacer ch’io sento,
 che gioia, che contento,
 mi sento giubilar.