La vendemmia, Roma, Mainardi, 1760

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 ROSINA e detti
 
 Rosina
85Bravi, bravi.
 Ippolito
                          Rosina
 venite qui con noi.
 Rosina
 Che volete da me, non son per voi.
 Ippolito
 Perché?
 Rosina
                  Perché Cecchina
 è sol la fortunata.
 Cecchina
90Sì signora, il padron m’ha regalata;
 (sì per farle dispetto)
 m’ha rigalato questo fazzoletto.
 Ippolito
 Gran donne per tacer.
 Rosina
                                           Me ne consolo.
 Serva di lor signori. (Vuol partire)
 Ippolito
                                        E dove andate?
 Rosina
95A fare i fatti miei,
 vedo che siete bene accompagnato,
 la grazia di Cecchina e poi non più. (Con ironia)
 Cecchina
 Anzi anzi lei vale un Perù.
 Ippolito
 Or via ragazze belle
100non entri fra di voi la gelosia;
 prendi Rosina mia, questa fettuccia
 già tenevo per te.
 Rosina
                                   Bene obligata.
 Oh che bella fettuccia! (Ne fanno pompa)
 Cecchina
 Che nobil fazzoletto!
105Il cor del mio padrone
 è tutto mio.
 Rosina
                         La sbagli.
 Io son la più diletta.
 Cecchina
 Signor padron, di noi...
 Rosina
 Chi gode il vostro amor?
 Cecchina, Rosina a due
                                               Ditelo voi.
 Ippolito
110Oh questo sì ch’è imbroglio,
 tacer non posso e decretar non voglio.
 
    Cecchina mia carina
 tu m’hai rubbato il cor.
 Amata mia Rosina
115per te mi struggo ognor.
 
    Quell’occhio tuo furbetto, (A Cecchina)
 quel labro vezzosetto (A Rosina)
 cara mi fa languir.
 
    Tu sei... Ma già m’intendi...
120Tu sei... Ben mi comprendi...
 Ah care pastorelle
 voi siete tutte belle,
 degne d’eguale amor. (Parte)