Le donne redicole, Roma, Grossi, 1759

 SCENA III
 
 Giardino con fontana nel mezzo.
 
 MOSCHINA seduta, indi VESPETTA
 
 MOSCHINA
 
    Freschi umori, aurette grate
105che d’intorno a me girate,
 ah col vostro mormorio
 lieto fate in seno il cor.
 
 Vieni vieni, Vespetta, all’aure grate
 qui di questo giardino
110potremo divertirci.
 VESPETTA
 Che ti pare, Moschina,
 di questa moda? È bella?...
 Quanto è vaga.
 MOSCHINA
                              Oh tu sempre
 con queste tue sciocchezze.
 VESPETTA
115E tu con i romanzi
 che ti pensi di fare?
 MOSCHINA
 Meglio che non fai tu.
 VESPETTA
 Oh se fossi io Narciso
 mi specchierei nel fonte.
 MOSCHINA
120Povero Calloandro, (Leggendo)
 mi fa pietà, per la sua bella tanto
 lacerarsi e languire,
 senza vederla mai.
 Oh! Che gran fedeltade.
 VESPETTA
125Vale più questa moda
 che tanti Calloandri.