Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 MADAMA, poi il CONTE
 
 Madama
 Mi aspetto che Lucrezia
1095col caro sposo unita
 pensi venire e rinfacciarmi ardita.
 Dirà: «Con cento amanti
 che sospiran per lei la notte e il dì,
 io son sposata e madamina è lì».
1100Sia per amore o brio,
 vuo’ maritarmi anch’io e per avere
 un marito discreto,
 come che piace a me,
 meglio del conte Chiccara non c’è.
1105Eccolo; vuo’ sposarlo
 ma non vogl’io pregarlo.
 Voglio star su le mie ma come va;
 e lo vuo’ consolar per carità.
 Conte
 Madam, vostre valé. (Sostenuto)
 Madama
1110Molto grave, signor.
 Conte
                                       Je suis fâché.
 Madama
 Fate voi lo sdegnato (Passeggiando)
 e l’offesa son io.
 Conte
                                Bene obbligato. (Come sopra)
 Madama
 Andare a mio dispetto
 Lucrezia a vagheggiar? Una mia pari
1115si ha da trattar così?
 Conte
 Uì, vous avé raison. (Come sopra)
 Madama
 Scherzar, parlar d’amori
 fin colla mia fantesca;
 e poi colla tedesca...
 Conte
                                       Ah ah ah. (Ridendo e passeggiando)
1120Uì madam. Ubsassà.
 Madama
 (Che tu sia maledetto;
 non si vede piegar). Pazienza! Ingrato
 tanto amor che ho per lui
 e mi tratta così? (Conte si ferma)
1125Tre volte in un sol dì
 mi ha mancato di fede;
 o non sa quant’io l’ami o non lo crede.
 Conte
 Madama, perdonate.
 Voi mi rimproverate ed io non parlo.
 Madama
1130Ed io seguito ancora ad adorarlo.
 Conte
 Ma voi cosa faceste
 con colui di Fabrizio?
 Madama
 Donne senza giudizio. (Passeggiando)
 Conte
 Voi mi avete schernito
1135con troppa crudeltà.
 Madama
                                       Sì sì, ho capito. (Come sopra)
 Conte
 Per rabbia e per dolore
 ho fallato, lo so.
 Madama
                               Che bell’amore! (Come sopra)
 Conte
 E poi quella tedesca...
 Madama
                                          Ah ah ah. (Ridendo e passeggiando)
 Uì monsieur. Ubsassà.
 Conte
1140(Ah, se fosse pentita,
 io le perdonerei). Via madamina
 delicieuse, chermante,
 pitié, pitié de moi.
 Madama
                                     Non siete degno. (Irata)
 Conte
 Chi non cura l’amor provi lo sdegno.
 Madama
 
1145   Mio signor, non tanto foco,
 si contenti a poco a poco
 che si calmi il mio dolor.
 
 Conte
 
    Troppo caldo, mia signora,
 pensi ben che lei ancora
1150innocente non ha il cor.
 
 Madama
 
    Vuol che a lei mi getti al piede?
 
 Conte
 
 Vuol che a lei chieda mercede!
 
 a due
 
 Nol consente il proprio onor.
 
 Madama
 
    Vada pur.
 
 Conte
 
                         La riverisco.
 
 Madama
 
1155Non intendo...
 
 Conte
 
                             Non capisco...
 
 a due
 
 Di che pasta sia quel cor.
 
 Madama
 
    Il mio core è troppo buono.
 
 Conte
 
 Troppo amante ancor io sono.
 
 Madama
 
 Ah crudele!
 
 Conte
 
                         Ahimè spietata!
 
 a due
 
1160Io mi sento dal tormento
 palpitare in seno il cor.
 
 Conte
 
    Madamina.
 
 Madama
 
                            Bel contino.
 
 Conte
 
 Poverina!
 
 Madama
 
                     Poverino!
 
 a due
 
 Che vi ha fatto il dio d’amor?
 
 Conte
 
1165   Mi ha ferito.
 
 Madama
 
                             Mi ha piagato.
 
 Conte
 
 Qui nel seno.
 
 Madama
 
                           In questo lato.
 
 Conte
 
 Oh che pena!
 
 Madama
 
                            Oh che dolor!
 
 a due
 
    Chi ci ha ferito
 dunque ci sani,
1170stringa le mani,
 stringaci il cor.
 
    Splenda d’amore
 la chiara face.
 Viva la pace,
1175viva l’amor.