Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XII
 
 Il conte CHICCARA cogli occhi bendati, condotto da due uomini
 
 Conte
855Dove mi conducete?
 Ditelo per pietà. Non si va innanzi?
 Mi fermo qui? Signori,
 aimè, non mi lasciate in abbandono.
 Mi sciolgono la benda. Oh! Dove sono? (Sciolta la benda, vede le persone incognite e resta meravigliato. Tutti lo salutano con inchini)
860Oh masdames, oh mossieure,
 troes humble servitour.
 Madama
                                              Nix, nix francioso.
 Star tadeschi, main Her.
 Conte
 Je ne çe pas...
 Madama
                            Tar Taifle,
 non parlate francese.
 Conte
                                         Non madame.
 Madama
865Che madame, madame,
 star tatesche mi dito e non madame.
 Conte
 Posso saper chi siete?
 Madama
 Ie star la baronessa d’Oherlafo;
 questo star mio fratello. (Accenando Fabrizio)
 Fabrizio
870Fostro bon servitor.
 Conte
                                       Troes obysant.
 Madama
 Nix francioso parlar, parlar talian.
 Conte
 Sì, signora, e cotesti?
 Madama
 Camerier, cameriera.
 Cavallina
 Per obbedir fostra singolaria.
 Mantecca
875Ie star tatesco de Tatescheria.
 Conte
 Ma perché mai madama...
 No madama, signora,
 per essere onorato
 ho dovuto da voi venir bendato?
 Madama
880Oh! (Sospirando)
 Conte
            Que es que ça madame?
 Madama
                                                          Oh maledetto.
 Conte
 Non lo dirò mai più, ve lo prometto.
 Madama
 Ie sono innamorata.
 Conte
 Di chi?
 Madama
                 Del fostro bello.
 Conte
 Nol credo.
 Madama
                      Domandate a mio fratello.
 Conte
885E sarà vero? (A Fabrizio)
 Fabrizio
                           Jo.
 Madama
 Domandatelo a tutti.
 Conte
                                         È ver?
 Cavallina
                                                        Jo.
 Mantecca
                                                                 Jo.
 Madama
 Foi me sarete incrato?
 Conte
 Anzi son fortunato.
 Je vous jure madam...
 Madama
                                           Tar Taifle ja...
 Conte
890Vi domando perdon; nol dirò più.
 Madama
 Mi dir se fostro cor
 star tutto in libertà.
 Conte
                                       Tutto, tutissimo.
 Madama
 Foler foi mi sposar?
 Conte
                                       Star contentissimo.
 Madama
 
    Ah main Ssozz se mi sposar,
895cor contento sempre star;
 e foller con ti cantar
 ubsassà.
 
 Conte
 
    Io mi sento giubbilar.
 Sì, la mano vi vuo’ dar;
900e ancor io saprò cantar
 ubsassà.
 
 Fabrizio, Cavallina, Mantecca a tre
 
    Star contenti in allegria
 de’ sposini in compagnia
 e foler pur mi cantar
905ubsassà.
 
 tutti
 
    Cor contento sempre star,
 fol ballar e fol cantar
 ubsassà.
 
 Madama
 
    La manina per mi dar. (Al conte)
 
 Fabrizio
 
910Ehi badate. (A madama)
 
 Madama
 
                          Non parlar. (A Fabrizio)
 
 Conte
 
 Sì, la mano eccola qua.
 
 Madama, Conte a due
 
 Oh che caro e dolce amor.
 
 Conte
 
 Ah madam...
 
 Madama
 
                           Tu pist a Nior. (Scacciandolo)
 
 Conte
 
 Perdonate per pietà. (Si sente suonar de’ tamburi)
 
 Madama
 
915Ah tar Taifle.
 
 Conte
 
                           Cosa è stato?
 
 Madama
 
 Star battaglia, star soldato.
 Presto, presto fia de qua.
 
 Conte
 
 Ah non fate per pietà. (I due uomini gli tornano a bendare gli occhi, poi mostrano di condurlo via e lo fanno passeggiare intorno la scena, credendo egli di caminare per altro loco. Intanto gli altri tutti si spogliano delle finte divise e restano coi soliti loro abiti e intanto il conte camina e canta)
 
    Povero conte... Son sfortunato.
920Mi hanno bendato... Mi han discacciato.
 Dove men vada per questa strada
 certo non so. Sì, morirò.
 
    Già me l’aspetto che per dispetto
 perché ho parlato mezzo francese
925quella tedesca più non vedrò.
 Povero conte... Sì, morirò. (Lo fermano e gli levano la benda)
 
 Madama
 
    Signor conte, benvenuto.
 
 Conte
 
 Dove son?
 
 Fabrizio
 
                      Bene arrivato.
 
 Conte
 
 Quanti miglia ho camminato?
 
 Mantecca
 
930Siete stanco?
 
 Cavallina
 
                           Poverino!
 
 Conte
 
 Son tre ore che cammino.
 Non so dir come sia qua.
 
 Madama
 
 Io di voi sento pietà.
 
 Conte
 
    Ah se il ver con me diceste...
 
 Madama
 
935Dite su, cosa fareste?
 
 Conte
 
 Io vi sposo in verità.
 
 Madama, Fabrizio a due
 
    Cor contento sempre star,
 e voler con ti cantar
 ubsassà.
 
 Conte
 
940Cos’è questa novità? (A Cavallina e Mantecca)
 
 Cavallina, Mantecca a due
 
    Io mi sento giubbilar
 e voler con ti cantar
 ubsassà.
 
 Conte
 
    V’ho capito... Son schernito.
945Insolenti, via di qua.
 
 Fabrizio, Madama, Cavallina, Mantecca a quattro
 
    Star contenti in allegria
 de’ sposini in compagnia.
 Fol ballar e fol cantar
 ubsassà.
 
 Fine dell’atto secondo