Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 MADAMA, il CONTE e FABRIZIO
 
 il Conte
745Madam, je suis pour vous. (A madama)
 Madama
                                                    Per me?
 Fabrizio
                                                                      Signora,
 che maniera è codesta?
 D’amor mi lusingate
 e in un punto così voi mi piantate?
 Madama
 Io?
 il Conte
          Povero Fabrizio,
750quanto vi compatisco!
 Sì signor, così è.
 Madama non vi vuol, vuol bene a me.
 Madama
 A voi?
 il Conte
               Che! Non è vero?
 Non mi adorate?
 Madama
                                  Oibò.
 il Conte
755Che diceste sinor?
 Madama
                                     Vel spiegherò.
 Quella che per voi piange e si dispera
 è la mia cameriera.
 Andate, poverina!
 Andate a consolar la Cavallina.
 Conte
760Coman?
 Fabrizio
                   Povero conte,
 quanto vi compatisco!
 Conte
 Que je suis maloreus!
 Crudel! Voi mi burlate?
 Madama
 A consolar la cameriera andate.
 
765   Signor conte mio garbato
 siete stato canzonato
 e benissimo vi sta.
 
    La la ran le la la lala.
 Favoritemi la mano; (A Fabrizio)
770voglio andarmene di qua.
 
    Guardatelo in viso,
 che bella figura,
 che caricatura
 che rider mi fa!
 
775   Vi serva d’avviso
 signor graziosino. (Al conte)
 Andiam. Poverino,
 mi fate pietà. (Parte, dando il braccio a Fabrizio)