Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 Galeria in casa di donna Lucrezia.
 
 Donna LUCREZIA, poi MANTECCA
 
 Lucrezia
 L’arte d’una rivale
 vuol farmi disperar? Non son chi sono,
600s’io non ne fo vendetta.
 Son donna anch’io; so quel che far si aspetta.
 Mantecca
 Con licenza, signora.
 Lucrezia
 Cosa vuoi? Chi domandi?
 Mantecca
                                                  Il mio padrone
 mi manda a riverirla
605e vorrebbe venire a favorirla.
 Lucrezia
 Bravo; e chi è il tuo padrone?
 Mantecca
                                                        È un cavaliere,
 del qual per tutto il mondo
 si strepita e si parla.
 Lucrezia
 Cavaliere davver?
 Mantecca
                                    Per onorarla.
 Lucrezia
610Il suo nome?
 Mantecca
                           Stupisca
 solamente in sentirlo. Il mio padrone,
 nobilissima dama,
 il signor conte Chiccara si chiama.
 Lucrezia
 Ah, sì sì lo conosco.
615Cosa vuole da me?
 Mantecca
                                     Venir da lei
 credo vorrà degnarsi
 ed al merito suo vuol sprofondarsi.
 Lucrezia
 Io so che il conte Chiccara
 di madama Lindora è innamorato.
 Mantecca
620Non sono accostumato
 a dir ben del padron; ma per sua gloria
 sì, lo dirò; non solo
 è amante di Lindora
 ma fa il grazioso alla sua serva ancora.
 Lucrezia
625Dunque che vuol da me?
 Mantecca
                                                Che vuol da voi?
 Vel dirò a prima vista.
 Egli brama anche voi mettere in lista.
 Lucrezia
 Orsù, capisco bene
 che uno sciocco tu sei.
 Mantecca
                                           Come comanda.
630Che ho da dire al padron, se mel domanda?
 Lucrezia
 Digli che venga pur.
 Mantecca
                                        La riverisco. (In atto di partire, poi torna indietro)
 Eh, dica.
 Lucrezia
                    Cosa vuoi?
 Mantecca
 Ha cameriera in casa?
 Lucrezia
                                            Egli è infallibile
 che servir mi farò.
 Mantecca
                                     Dica, perdoni,
635è bella la sua serva?
 Lucrezia
                                       Che domanda
 impertinente è questa?
 Mantecca
 La mia domanda è onesta;
 quando colla padrona
 divertirsi procura il padron mio,
640colla fantesca mi diverto anch’io.
 
    All’usanza d’oggidì
 per lo più si fa così;
 il padron colla padrona,
 colla serva il servitor.
645Ma succede qualche volta
 che si cambiano fra lor.
 
    Il padrone va in cucina
 a trovar la masserina
 e talvolta la signora
650d’un bel servo s’innamora.
 Se nascesse questo caso,
 mi esibisco di buon cor. (Parte)