Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 MADAMA, poi il conte CHICCARA
 
 Madama
 Io così mi diverto.
 Godo veder languire or quello, or questo.
185Ma per innamorarmi è ancora presto. (Conte guardandosi nello specchio, accomodandosi la parucca e facendo poscia una pirolette)
 (Bella caricatura!)
 Conte
 Madam, de tout mon cour
 je suì vostre très houmble servitour.
 Madama
 Serva del signor conte.
 Conte
                                            Hélas madame,
190se vi sdegnate di parlar francese
 farete mormorar tutto il paese.
 Ah, che la langhe francese
 est joli et charmante.
 Madama
 Con vostra buona pace
195balbettar non mi piace
 in lingua oltramontana.
 Il parlar italiano è buono e bello,
 l’intendo meglio e vuo’ parlar con quello.
 Conte
 Madam, tout que vous plaît.
 Madama
                                                      Per cortesia,
200o parlate italiano o andate via.
 Conte
 Ma io sono avvezzato
 a parlare così.
 Madama
                             Dite di grazia,
 dove siete voi nato?
 Conte
                                       In Lombardia.
 Madama
 Dunque acciò non vi dicano
205un francesin bastardo,
 io vi consiglio a favellar lombardo.
 Conte
 Farò come vi aggrada.
 Tutto soffrir conviene
 per quel caro visin che mi vuol bene.
 Madama
210O chi è che vi vuol ben?
 Conte
                                              Voi, già lo so.
 Madama
 Io? Ho paura di no.
 Conte
                                       Ma perché mai?
 Madama
 Perché ancora nessuno io non amai.
 Conte
 Me l’avete pur detto
 che mi volete ben.
 Madama
                                    L’ho detto, è vero,
215ma la donna talor cangia pensiero.
 Conte
 Ah madame!
 Madama
                           Ah monsieur!
 Conte
                                                       Per carità.
 Mi volete voi ben?
 Madama
                                     No, in verità.
 Conte
 No?
 Madama
            Vi dico di no.
 Conte
 No, madam? (Languente)
 Madama
                            No, monsieur.
 Conte
                                                        Oimè! Volete
220che a disperarmi io vada?
 Madama
 Ve ne volete andar? Quella è la strada.
 Conte
 Ah crudel! (In atto di partire)
 Madama
                        Dove andate?
 Conte
 A morir.
 Madama
                   A morir? Eh via restate.
 Conte
 Mi volete voi ben?
 Madama
                                     Potrebbe darsi.
 Conte
225Cara, sì, lo conosco.
 Vi prendeste di me spasso e solazzo.
 Sì, mi volete ben. (Saltando)
 Madama
                                    (Oh che bel pazzo!)
 Conte
 Deh, mai più non mi dite...
 Madama
 Voglio dir quel ch’io voglio e voi soffrite.
 
230   Voglio dir quel che mi piace,
 voglio amar quando mi par.
 Oggi sì, domani no
 e rimproveri non vuo’.
 Se vi faccio una finezza,
235non vi state a lusingar.
 Se vi parlo con asprezza,
 voi l’avete a sopportar.
 
    Oh quest’è bella,
 oh quest’è buona!
240Sono padrona
 di corbellar.
 E voglio dire
 quel che mi par.