Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA II
 
 MADAMA, IPPOLITO, FABRIZIO
 
 Madama
95Oh oh, signori miei,
 incontrar non vorrei qualche disgrazia.
 Andate con Lucrezia.
 Ippolito
 Con me non ha parlato.
 Fabrizio
 Io non son di Lucrezia innamorato.
 Madama
100Ma pure uno di voi
 gode la grazia sua.
 Ippolito
                                    Quest’è un favore
 che a Fabrizio appartiene.
 Fabrizio
 Anzi al signore Ippolito dabbene.
 Madama
 Dunque nessun di voi
105della grazia di lei può star sicuro?
 Ippolito
 Per me, poco ne curo.
 Fabrizio
 Io sono indifferente.
 Non me ne importa niente;
 e se posso arrivar dove desio,
110vuo’ principiare a innamorarmi anch’io.
 
    A me piace un bel visetto
 ma chi sia non lo vuo’ dir.
 Ha un bell’occhio ritondetto,
 ha un bocchin che fa languir.
 
115   Giovinetta graziosetta,
 vezzosetta, un po’ furbetta...
 Saprò un dì farmi capir;
 ma per or non lo vuo’ dir. (Parte)