Li uccellatori, Venezia, Fenzo, 1759

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 TONIOLO e detti, poi ROCCOLINA e MARIANNINA
 
 Toniolo
265Amici, oh che contento,
 nel ritornar ch’io feci
 alla distesa rete
 ho trovato gli augei che qui vedete. (Mostrando il suo canestro)
 Cecco
 Bravo, bravo Toniolo.
 Pierotto
270Teco me ne consolo.
 Toniolo
 Volete voi che andiamo?
 Cecco
 Trateniamoci un poco e riposiamo.
 Pierotto
 Sì sediam fra quest’ombre. (Siede nel mezo)
 Cecco
 Parliam dei nostri amori.
 Toniolo
275Publichiamo una volta i nostri ardori.
 Pierotto
 Io non voglio esser primo.
 Toniolo
                                                  Ed io né meno.
 Cecco
 La fiamma del mio seno
 a svelare primier sarei ben scioco.
 Pierotto
 Chi dee primo parlar giochiamo al tocco.
 Cecco
280Volontieri.
 Toniolo
                       Son qui.
 Pierotto
                                         Conterò io.
 Cecco
 Badate a non fallar.
 Pierotto
                                      L’impegno è mio. (Facendosi il ritornello pensano prima di gettar i punti colle dita, poi Cecco getta due, Toniolo tre e Pierotto quattro tutti nel medesimo tempo. Dopo di che Pierotto conta principiando uno da Cecco, due da Toniolo e tre da lui, così che verebbe a cadere in lui medesimo il numero nove e toccherebbe a lui parlar primo)
 Pierotto
 
    Due e tre cinque e quattro nove.
 Principiamo, uno, due, tre.
 (Doveria toccare a me). (Da sé)
 
285   Non va bene, non va bene. (Tutti pensano)
 
 a tre
 
 Ritorniamo a principiar. (In questo escono Roccolina e Mariannina)
 
 Roccolina
 
    Cosa facciano costoro
 stiamo amica ad osservar.
 
 Mariannina
 
    Se potessi certo a loro
290una burla vorrei far. (Tornano a gettar le dita, Cecco getta quattro, Toniolo uno, Pierotto tre, principia da Toniolo, poi da Cecco, poi da lui)
 
 Pierotto
 
    Quattro e un cinque e tre fa otto.
 
 Cecco, Toniolo a due
 
 Principiamo da Pierotto.
 
 Pierotto
 
 Uno o due... Me n’ho avveduto,
 sono accorto, sono astuto,
295io non voglio cominciar.
 
 a tre
 
 Ritorniamo a principiar. (Pensano come sopra)
 
 Roccolina
 
    Sin che sono attenti al gioco
 vo’ appressarmi a poco a poco
 e quei cesti via portar.
 
 Mariannina
 
300   Vengo anch’io; ma fate piano,
 via passateli in mia mano,
 io vi vengo ad aiutar. (Roccolina prende li cesti, due li passa in mano di Mariannina ed il terzo lo tiene per sé, poi si ritirano)
 
 Pierotto
 
    Uno e due.
 
 Toniolo
 
                          Contate bene.
 
 Pierotto
 
 Uno e due. (Li tre gettano le dita)
 
 Cecco
 
                        Non mi conviene.
 
 Pierotto
 
305Io non voglio principiar.
 
 Cecco, Toniolo a due
 
 Tralasciamo di giocar. (S’alzano)
 
 a tre
 
    Voglio andar dalla mia bella
 a recar quel che ho pigliato.
 
 Pierotto
 
 Chi l’ha preso? (Cercando il cesto)
 
 Toniolo, Cecco a due
 
                                Dov’è andato?
 
 Pierotto
 
310   Chi l’ha rubato?
 
 Cecco, Toniolo a due
 
 Chi l’ha pigliato?
 
 Pierotto
 
 Voglio il mio cesto.
 
 Cecco, Toniolo a due
 
 Vo’ il mio canestro.
 
 a tre
 
 Non la voglio soportar.
 
 Roccolina, Mariannina a due
 
315   Oh che gusto, oh che piacere
 il vedere
 questi pazzi a delirar.
 
 Pierotto
 
    Ladro.
 
 Cecco
 
                   Bricone.
 
 Toniolo
 
 Furbo.
 
 Pierotto
 
                Squaiato.
 
 Cecco
 
320Tu l’hai pigliato.
 
 Toniolo
 
 Tu l’hai rubbato.
 
 Pierotto
 
 Corpo di Bacco.
 
 Cecco, Toniolo a due
 
 Mettilo fuori.
 
 a tre
 
 Meno rumori,
325rendilo a me.
 
 Roccolina, Mariannina a due
 
    Cessate, cessate,
 fra voi non gridate,
 i cesti pigliate,
 ch’io più non li vo’. (Pongono i cesti in terra)
 
 Pierotto, Cecco, Toniolo a tre
 
330   Teneteli o belle;
 teneteli o care.
 
 Roccolina, Mariannina a due
 
 Di prede sì rare
 che fare non so. (Partono)
 
 Pierotto
 
    Pazienza.
 
 Cecco
 
                        Mi spiace.
 
 Toniolo
 
335Soffriamola in pace.
 
 a tre
 
 Gli uccelli al mercato
 portare dovrò. (Ognuno prende il suo cesto)
 
 Cecco
 
    Pesa molto. Cosa c’è?
 Questi frutti son per me. (Trova dei frutti nel cesto)
 
 Toniolo
 
340Ah che invece degli uccelli
 questi fiori son pur belli. (Nel cesto trova dei fiori)
 
 Pierotto
 
 Ah le quaglie mi han levato
 ed invece mi han donato
 una calda polentina. (Trova nel cesto una polenta)
 
 a tre
 
345   La Roccolina, la Mariannina
 cara, carina, volle burlar.
 
 Roccolina, Mariannina a due (Ritornano e dicono)
 
    Cari signori uccellatori
 noi vi preghiamo di perdonar.
 
 Cecco, Toniolo, Pierotto a tre
 
    Brave davvero. Sì bel pensiero
350il nostro core fa giubilar.
 
 tutti
 
    Quegli uccelletti così perfetti
 tutti d’accordo s’han da mangiar,
 si ha da cantare, si ha da ballar.
 
 Fine dell’atto primo