La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 Don FABIO, poi SANDRINO, poi due servitori
 
 don Fabio
690Non so se mi corbelli
 o se dica davvero. Ma che importa?
 Facciano il lor dovere e mi contento
 che lo facciano ancor per complimento.
 Sandrino
 (Eccolo; non vorrei
695precipitar con questo animalaccio).
 don Fabio
 (Eccolo qui quel brutto villanaccio).
 Sandrino
 (Ho promesso a madama;
 voglio dissimulare).
 don Fabio
                                       (In casa d’altri
 non vuo’ fare altre scene).
 Sandrino
700(Non mi posso sfogar).
 don Fabio
                                            (Tacer conviene).
 Sandrino
 Schiavo suo. (Passegiando)
 don Fabio
                           Vi saluto. (Passegiando)
 Sandrino
 Che civiltà.
 don Fabio
                        Che dite?
 Sandrino
 Io non parlo con lei.
 don Fabio
 Badate ai fatti vostri, io bado ai miei.
 Sandrino
705Voglio seder. (Siede)
 don Fabio
                            Voglio sedere anch’io. (Siede)
 Sandrino
 Con licenza, signor. (Gli volta le spalle)
 don Fabio
                                       Padrone mio. (Gli volta le spalle)
 Sandrino
 (Andarsene potria; se vien madama,
 vorrei star seco, senza soggezione.
 Non vorrei che vi fosse quel buffone).
 don Fabio
710(Se vien qui Berenice,
 costui mi reca impaccio.
 Quando mai se ne va l’ignorantaccio?)
 Sandrino
 Ehi! Lacchè. (Viene un lacchè ben vestito)
 don Fabio
                           Vuo’ sentire. (Si volta un poco)
 Sandrino
                                                     Alla locanda
 portati immantinente. Il mio burrò
715apri con questa chiave.
 Portami quel cestino
 d’orologi, d’astucci e tabacchiere. (Parte il lacchè)
 (Andarsene dovria per non vedere). (Parla di don Fabio)
 don Fabio
 Ehi staffiere. (Viene un staffiere miserabile)
 Sandrino
                            Sentiamo.
 don Fabio
720Va’ tosto al mio palazzo.
 Portami quei ritratti,
 coll’arbore dipinto
 della mia nobiltà. (Parte lo staffiere)
 (Quel villanaccio si vergognerà).
 Sandrino
725Lacchè. (Ritorna) Di questa casa
 si allarghino le porte
 perché possa passare
 l’albero di don Fabio e le radici
 e i suoi ritratti colle sue cornici. (Il lacchè parte)
 don Fabio
730Staffier. Suona la tromba,
 fa’ che le genti corrano di trotto
 a vedere Sandrino a far casotto.
 Sandrino
 Al casotto potrei
 tirar delle persone
735se, qual siete voi, fossi un buffone. (Si alza)
 don Fabio
 Buffone ad un par mio?
 Son cavaliere.
 Sandrino
                             Un galantuom son io.
 don Fabio
 
    Siete rozzo.
 
 Sandrino
 
                           Siette pazzo.
 
 don Fabio
 
 Villanaccio.
 
 Sandrino
 
                        Ignorantaccio.
 
 don Fabio
 
740Non mi degno.
 
 Sandrino
 
                              Se mi sdegno...
 
 don Fabio
 
 Cospettaccio.
 
 Sandrino
 
                           Sanguinaccio.
 
 don Fabio
 
 Malagrazia.
 
 Sandrino
 
                         Brutta faccia.
 
 a due
 
    Colla spada sulla strada
 ti prometto che ti aspetto
745ed il cor ti vuo’ cavar. (Partono)