La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 SANDRINO e dette
 
 Sandrino
                                        Servo signore,
 eccomi pronto e lesto.
 Madama
 Siete tornato presto,
 si vede appertamente
 che il signore Sandrino
290non può stare lontan da quel visino.
 Sandrino
 Di chi?
 Madama
                 Di mia nipote.
 Sandrino
                                              Oh cosa dite?
 Io di quella signora
 son servitore e amico
 ma so che a lei non ghe n’importa un fico.
 Berenice
295(Affé, l’ha indovinata).
 Madama
 Povera Berenice!
 Se sapeste di voi quel che mi ha detto.
 Per voi si sente abbrustolare il petto.
 Sandrino
 Per me? Se fosse vero...
 Madama
300Credete ai labbri miei.
 Sandrino
 Vorrei sentirlo a confermar da lei.
 Madama
 Berenice parlate,
 ditegli che l’amate,
 siete da maritar, che male c’è?
305Via, non abbiate soggezion di me.
 Berenice
 È superfluo ch’io il dica.
 Di già il signor Sandrino
 avrà il core impegnato.
 Sandrino
                                             Oh no signora.
 Son per fortuna mia libero ancora.
310Però s’ella si degna...
 Madama
 Il suo cor vi presenta. (A Berenice)
 Berenice è contenta. (A Sandrino)
 Sandrino
 Davver?
 Madama
                   Dice di sì.
 Non è ver, Berenice? Ella è così.
 Berenice
315(Fingere non son buona
 per ischerzo né meno).
 Sandrino
                                             Eppure ancora
 non ha detto di sì. (A madama)
 Madama
                                     Poveri sciocchi!
 Voi non capite il favellar degli occhi.
 
    Beltà modestina
320si spiega così.
 Con quella occhiattina
 vuol dire di sì.
 
    Non sanno gli sciocchi
 che diconsi gli occhi
325finestre del cor.
 
    Pupilla d’amor
 che il seno ferì,
 con quella occhiattina
 vuol dire di sì.