L’isola disabitata, Venezia, Zatta, 1795

 SCENA XIII
 
 Giardino delizioso.
 
 CAROLINA e PANICO
 
 Panico
 Carolina, ho veduto
400io stesso con questi occhi
 il vostro Valdimone, il vostro amante,
 con un’altra beltà far il galante.
 Carolina
 Possibil che sia vero?
 Panico
 Certo, signora sì.
 Carolina
405Uomini senza fé, tutti così.
 Panico
 Tutti non son compagni. Io per esempio,
 se una donna ha per me della bontà,
 non mi posso scordar la fedeltà.
 Carolina
 Valdimon disgraziato!
410Perfido, scellerato!
 Ah non so chi mi tenga
 ch’io non sfoghi con voi l’ira e lo sdegno.
 Panico
 Con me?
 Carolina
                    Con voi vuo’ adoperare un legno.
 Panico
 Io che colpa ne ho?
 Carolina
                                      Se tutti siete
415di una razza maligna e menzognera,
 pur che il reo non si salvi il giusto pera.
 Panico
 Ecco qui Valdimone.
 Carolina
 Venga pur, ch’io l’aspetto.
 Panico
 Pregovi non gli dir quel che vi ho detto.
 Carolina
420Perché?
 Panico
                  Perché ho paura.
 Se gli dite qualcosa io me ne vo.
 Carolina
 Via, per farvi piacer non parlerò.