L’isola disabitata, Venezia, Fenzo, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 CAROLINA e GIACINTA
 
 Giacinta
 Anch’egli ha i grilli suoi,
 si vorebbe il meschin metter con noi.
 Carolina
145Per dir la verità
 che si metta con voi gran mal non è.
 Stupisco che si metta anche con me.
 Giacinta
 Con sua buona licenza,
 evvi da lei a me gran differenza?
 Carolina
150Mi par di sì.
 Giacinta
                          Davvero?
 Quali sono signora i pregi suoi?
 Carolina
 Io son più ricca e più civil di voi.
 Giacinta
 Ed io i natali miei
 e il mio stato con voi non cambierei.
 Carolina
155Di un marinar la figlia
 non potrà mai paragonar lo stato
 colla sorella di un signor soldato.
 Giacinta
 L’arte del marinaro è signorile.
 Carolina
 Il mestier del soldato è più civile.
 Giacinta
160E pur con tutto questo
 povera signorina
 destinata voi siete alla cucina.
 Carolina
 Un mestiere non è da vostra pari
 il lavar le camiscie ai marinari.
 Giacinta
165Di far questa fatica avrò finito
 quando avrò Garamon per mio marito.
 Carolina
 Quanto prima ancor io cangerò sorte,
 che Valmonte sarà di me consorte.
 Giacinta
 Non lo credo.
 Carolina
                           Il vedrete.
 Giacinta
                                                Alle sue nozze
170aspirare sapranno altre ragazze.
 Carolina
 Non perdo il tempo a taroccar con pazze. (Parte)