La buona figliuola, Parma, Monti, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 MENGOTTO e la suddetta
 
 Mengotto
 Oh Cecchina, buongiorno.
 Cecchina
 Mengotto, ti saluto.
 Mengotto
 Eccomi; ad aiutarti io son venuto.
 Cecchina
25Tardi venisti affé,
 ho adacquato da me quante tu vedi,
 ne’ bei recinti erbosi,
 opre delle mie man, fiori odorosi.
 Mengotto
 Manca nel tuo giardino,
30manca, Cecchina bella, il più bel fiore.
 Cecchina
 Qual è il fior che vi manca?
 Mengotto
                                                    Il fior d’amore.
 Cecchina
 Non so che cosa sia.
 Mengotto
 Cara Cecchina mia,
 senti che fiore è questo e dimmi poi
35se in beltà, se in piacer sorpassa i tuoi.
 
    Quel che d’amore
 si chiama il fiore
 è d’un bel core
 la fedeltà.
 
40   D’un’alma fida,
 d’un cuore onesto
 più bell’innesto
 no non si dà.
 
 Cecchina
 Eh Mingotto Mingotto,
45di questo fior sì bello,
 che il tuo labbro e il tuo cor vanta così,
 intesi a dir questa canzone un dì.
 
    Ogni amatore
 nel proprio core
50il fior d’amore
 vantando va.
 
    Ma dove nasca
 la bella pianta
 che il labbro vanta
55nessuno il sa.
 
 Mengotto
 Posso farti vedere
 che la pianta felice
 di Mengotto nel seno ha la radice.
 Sì ti sarò fedele, fedelone;
60bastami solo un po’ di compassione.
 Cecchina
 Compassione da me ne avrai da vendere
 ma di più non so dar; più non pretendere.
 Mengotto
 Niente, niente d’amor?
 Cecchina
                                             Sì se ti basta
 quell’amor con cui s’amano
65i fratelli, gli amici,
 nell’innocente amor c’entri ancor tu,
 come amico e fratello e niente più.
 Mengotto
 Ah Cecchina, al mio foco
 fratellanza, amicizia è troppo poco.
70Ma più tosto che niente,
 amami da parente. Un dì, chi sa?
 parentela fra noi cangiar potrà.
 
    Non comoda all’amante
 l’affetto di parente,
75però meglio è che niente.
 Mi voglio contentar.
 
    Se mi ami da fratello,
 un dì visetto bello
 potrà la sorellina
80sposina diventar. (Parte)