Il festino, Parma, Monti, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 Il cavaliere ANSALDO ed i suddetti
 
 il Cavaliere
 Signore, una parola. (A don Alessio)
 don Alessio
                                         Comandate. (S’alza)
 il Cavaliere
 Favorite passare. (Additandogli la stanza dove lo desidera)
 madama Doralice
                                   Ehi, dove andate? (A don Alessio)
 don Alessio
 Non so. (Entra nella camera)
 il Cavaliere
                  Conte. (Al conte)
 il Conte
                                 Signore. (Alzandosi)
 il Cavaliere
 Favorite anche voi. (Entra nella stanza)
 madama Doralice
                                       Sentite pria. (Al conte)
 il Conte
1240Verrò a servirla poi. (Con isdegno incaminandosi)
 madama Doralice
 Conte, che l’onor mio non si strapazzi.
 il Conte
 Non san che dire i scimuniti, i pazzi. (Entra nella stanza)
 madama Doralice
 (Bravo, signor contino!
 Gli prendo più concetto.
1245Che sia tre volte al giorno maledetto). (Da sé)
 la Baronessa
 (Vedo de’ gran bisbigli). (Piano alla marchesa)
 la Marchesa
 (Vi è una trista apparenza). (Piano alla baronessa)
 la Baronessa
 (Madama si fa brutta). (Come sopra)
 la Marchesa
 (Saprà la sua coscienza). (Come sopra)
 madama Doralice
1250Vuo’ saper che si tratta.
 Il passo non è ardito
 se la moglie veder vuol suo marito. (S’alza e s’incamina)