Bertoldino e Cacasenno Bertoldo, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 RE, ERMINIO, poi BERTOLDINO e CACASENNO
 
 Re
 Anche questa ha voluto in conclusione
 nel partire beffarmi.
 Erminio
                                         Ell’ha ragione.
 Bertoldino
1325Fermati, dove vai? (Dietro Cacassenno)
 Cacasenno
                                      Vo dove voglio.
 Bertoldino
 Vien qua, fermati, dico,
 che questo è il re.
 Cacasenno
                                   Non me n’importa un fico.
 Re
 (Bella copia graziosa!)
 Bertoldino
 Signora maestà, voi la vedete,
1330è un povero ragazzo
 che sembra mezzo pazzo.
 Io le creanze e le virtù gl’insegno
 ma lui per imparar non ha il mio ingegno.
 Re
 È una gran stravaganza
1335che un uom, come sei tu, d’alto consiglio,
 abbia prodotto s’ignorante un figlio.
 (Oh che sciocco!)
 Erminio
                                  (Godiamlo).
 Cacasenno
                                                           Presto, presto,
 ch’io creppo dalla fame;
 datemi da mangiar.
 Re
                                       Olà, si diano
1340quelle paste sfogliate a Cacassenno.
 Cacasenno
 Via di qua, gnorantaccio; (Al servo)
 portami un castagnaccio.
 Mi piace e m’alimenta
 latte, rape, fagiuoi, pomi e polenta.
 Re
1345Soddisfarlo conviene. Itene tosto,
 empitegli de’ sacchi,
 finch’egli si contenta,
 di rape, di fagiuoi, pomi e polenta.
 Cacasenno
 Oh caro, oh benedetto!
1350Che ne dite papà?
 La mamma nol saprà.
 Vado subito, corro... (Cade in terra)
 Bertoldino
 Bestia matta, che fai?
 Cacasenno
                                          Mi son stroppiato.
 Maledetto quel re che m’ha chiamato.