Il festino, Parma, Monti, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA XVI
 
 Madama DORALICE, poi don ALESSIO ed il CONTE
 
 madama Doralice
485Affé, l’ho fatta bella!
 Che dirà don Ansaldo,
 se mi vede all’invito?...
 Dirò che mi ha obbligata mio marito.
 E se il ballo impedisce?... Cosa importa?
490Questo almen mi consola,
 che se in casa starò, non sarò sola.
 don Alessio
 Ecco il conte, signora.
 il Conte
 Eccomi qui. Vuol strapazzarmi ancora?
 don Alessio
 Compatitela, amico,
495ella suol far così.
 Meco almeno lo fa tre volte al dì.
 madama Doralice
 Voi non avete grazia
 per meritar finezze. (A don Alessio)
 Il conte è gentilissimo.
 il Conte
500(L’abito l’ha cangiata). Obligatissimo.
 Favorite al festino?
 madama Doralice
                                      E perché no?
 il Conte
 La gondola a pigliarvi io manderò.
 don Alessio
 Eh non occor... (Al conte)
 madama Doralice
                               Tacete. (A don Alessio)
 Sì, mandatela pur, mi obbligherete. (Al conte)
 il Conte
505Vi è passato, madama,
 il dolore di capo?
 madama Doralice
                                  Un poco ancora
 pare che mi molesti.
 don Alessio
                                        Eh non è niente.
 madama Doralice
 Cosa sapete voi?
 Che vi caschi la testa un qualche dì.
 don Alessio
510Ecco le grazie sue. Sempre così.
 
    Son quattr’anni che l’ho presa;
 una volta non l’ho intesa
 a parlar con buon amor.
 
 il Conte
 
    Via, madama, collo sposo
515sia quel labbro più amoroso,
 più discreto il vostro cor.
 
 madama Doralice
 
    Caro sposo! Bel marito! (Burlescamente)
 Conte mio, verrò all’invito
 obbligata dell’onor. (Al conte)
 
 don Alessio
 
520   Son per lei tenuto anch’io. (Al conte)
 
 madama Doralice
 
 Eh non serve, padron mio,
 ch’io so fare il mio dover. (Ad Alessio)
 
 don Alessio
 
    Oh cospetto. Più rispetto.
 Son marito e cavalier. (Alterato)
 
 madama Doralice
 
525   Non gridate, non bravate.
 Mi vien caldo.
 
 il Conte
 
                             Voi sudate.
 
 madama Doralice
 
 Il velen mi fa sudar.
 
 il Conte
 
 Vi potete accomodar. (Offre il fazzoletto a madama per asciugarsi la fronte)
 
 madama Doralice
 
    Farò io. (Vuol egli asciugarle la fronte)
 
 don Alessio
 
530Quest’è troppo, padron mio,
 non si può più sopportar. (Al conte)
 
 madama Doralice
 
    Indiscreto! (Ad Alessio)
 
 don Alessio
 
                            Gnora sì. (Burlando)
 
 madama Doralice
 
 Incivile! (A don Alessio)
 
 don Alessio
 
                    Va così. (Come sopra)
 
 il Conte
 
    Ah per me non vi sdegnate, (Passa nel mezzo caricando di finezze don Alessio)
535perdonate, amico vero,
 son per voi di cor sincero;
 quest’abbraccio v’assicura.
 Questo bacio a voi lo giura.
 Sono amico e servitor
540a madama di buon cor. (Si volta a madama)
 
 don Alessio
 
    Mi confonde.
 
 madama Doralice
 
                              Che vi par?
 Imparate a conversar. (A don Alessio)
 
 don Alessio
 
    Ma il marito, mia signora,
 non si deve strapazzar. (A madama Doralice)
 
 madama Doralice
 
545   Non si deve? Che maniera
 è la vostra di parlar?
 
 don Alessio
 
    Prosontuosa!
 
 madama Doralice
 
                              Signorsì.
 
 don Alessio
 
 Tormentosa!
 
 madama Doralice
 
                           Va così.
 
 il Conte
 
    Ah signora in cortesia
550tralasciate in grazia mia.
 Fate ch’io non preghi invano
 per virtù di questa mano
 ch’io vi bacio di buon cor. (Le bacia la mano)
 Sono amico e servitor. (Voltandosi a don Alessio)
 
 madama Doralice
 
555   Imparate. (A don Alessio)
 
 don Alessio
 
                          Ho già imparato. (Accostandosi a lui passando in mezzo)
 
 il Conte
 
 Sarei pure fortunato,
 se vedessi fra di voi
 pace vera scintillar!
 
 madama Doralice
 
    Pace pur.
 
 don Alessio
 
                        Pace di core.
 
 il Conte
 
560Amicizia e buon amore
 s’ha fra noi da coltivar.
 
 a tre
 
    Viva pure l’allegria
 e la buona compagnia
 che ci faccia giubilar.
 
 Fine dell’atto primo