La ritornata di Londra, Venezia, Geremia, 1756

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 CARPOFERO e la CONTESSA
 
 Carpofero
 È un demonio costei. (Da sé)
 Contessa
                                          Non la capisco;
 non so s’ella pretenda
 prendersi di me gioco; in caso tale,
 madama, affé, la passerebbe male.
 Carpofero
710No, non credete mica...
 Ella ha per voi rispetto
 e gode che per me proviate affetto.
 Contessa
 Ditele ch’ella cambi
 un sistema sì rozzo e poco inteso.
715Voi meritate assai,
 l’ardire, in grazia vostra, a lei perdono.
 Ma si rammenti alfin ch’io son chi sono.
 Carpofero
 Posso sperar io dunque
 d’essere ben veduto?
 Contessa
720Ah mai non foste in casa mia venuto!
 Carpofero
 Perché?
 Contessa
                  Perché, il confesso,
 amabile voi siete...
 Ma una germana avete
 di tai rozzi costumi
725che fa torto al seren di quei bei lumi.
 Carpofero
 Se a lei fratel non fossi,
 se avessi il nascer mio
 tratto con un po’ più di civiltà,
 mi vorreste voi ben?
 Contessa
                                         Forse... Chi sa?
 
730   Dolce cosa è amor nel seno
 ma ragion comanda al core.
 E frenar si dee l’amore
 quando offende l’onestà.
 
    Il mio sangue, il grado mio
735fan contrasto alla mia brama,
 bel piacere allor che s’ama
 senza macchia di viltà. (Parte)