La ritornata di Londra, Venezia, Geremia, 1756

Vignetta Frontespizio
 SCENA XV
 
 GIACINTA e detti, poi il MARCHESE
 
 Giacinta
 (Senta. Il signor marchese
 vuol ritornar da lei). (Piano a madama)
 Madama
 (L’incontro non vorrei... C’è qui il barone). (Piano a Giacinta)
 Giacinta
 (Certo son due rivali). (Piano a madama)
 Madama
465(Non vorrei che nascesser criminali.
 Fallo aspettare un poco,
 fin che celo il barone in altro loco). (Piano a Giacinta)
 Carpofero
 Che si dice fra voi saper vorrei.
 Giacinta
 Quel che si dice non importa a lei. (Parte)
 Madama
470Signor baron, vi prego...
 Il padrone di casa
 vorrebbe visitarmi.
 Barone
 E madama perciò vuol licenziarmi?
 Carpofero
 Sì signor licenziarvi.
 Madama
                                        Non signore;
475ma fatemi il favore,
 scusate l’increanza,
 ritiratevi un poco in quella stanza.
 Barone
 Volentieri madama, io vi obbedisco. (Va nella stanza)
 Carpofero
 Questa, confesso il ver, non la capisco.
 Madama
480La capirete poi.
 Marchese
 Pria ch’io parta da voi
 voglio far o madama il dover mio. (Le bacia la mano)
 Carpofero
 (Il padrone di casa!)
 Marchese
                                        Amico, addio.
 
    Con amore e con rispetto
485di madama servitor.
 
    All’amico mio diletto
 mi esibisco di buon cor.
 
 Carpofero
 
    Vada pur, vada signore
 ch’io la mando di buon cor.
 
 Madama
 
490   Obbligata del favore,
 obbligata dell’onor.
 
 Marchese
 
    Permettete. (Le vuol baciare la mano)
 
 Carpofero
 
                             (Un’altra volta!)
 
 Madama
 
 Grazie a lei.
 
 Carpofero
 
                         (Non posso più.
 
    Del barone ha soggezione.
495Or la voglio corbellar). (In atto di partire)
 
 Madama
 
    Dove andate? (A Carpofero)
 
 Marchese
 
                                Vada pure.
 
 Carpofero
 
 Con licenza. Tornerò. (Parte)
 
 Marchese
 
 Con madama io resterò.
 
 Marchese, Madama a due
 
    Bell’incontro fortunato
500che la sorte mi concede!
 Il bel core in lei si vede,
 si conosce la bontà.
 
 Giacinta
 
    (Con il padrone torna il barone). (Piano a madama)
 
 Madama
 
 (Oh che briccone! Cosa sarà). (Da sé)
 
 Marchese
 
505Qualche scompiglio parmi vedere.
 
 Madama
 
 Caro marchese bramo un piacere.
 
 Marchese
 
 Chieda madama, tutto si fa.
 
 Madama
 
    Viene il padrone di questa casa.
 Deh ritiratevi.
 
 Giacinta
 
                              Venga con me.
 
 Marchese
 
510Come? Perché?
 
 Madama
 
 Deh ritiratevi. (Spingendolo)
 
 Giacinta
 
                               Venga con me. (Tirandolo; e lo fanno passare in altra camera)
 
 Madama, Giacinta a due
 
    Il marchese è ritirato
 e quell’altro corbellato
 questa volta resterà.
 
 Carpofero
 
515   Venga, signore,
 venga di qua. (Al barone)
 
 Barone
 
    Del favor ben obbligato. (A Carpofero)
 
 Carpofero
 
 (Il marchese dov’è andato?)
 
 Barone
 
 Mi ha condotto da madama
520il fratel per sua bontà.
 
 Carpofero
 
    (Maladetto!)
 
 Madama, Giacinta a due
 
                              Se il fratello
 l’ha condotto, poverello,
 è dovere il cavaliere (Fanno finezze intorno al barone)
 di trattar con civiltà.
 
 Carpofero
 
525Dove diavolo sarà? (Va cercando)
 
 Barone
 
    La padrona generosa
 e la serva ch’è pietosa
 il mio cor consolerà.
 
 Madama, Giacinta a due
 
    Sì signore, di buon core
530per voi tutto si farà.
 
 Carpofero
 
 (L’ho veduto). Venga qua. (Chiama il marchese)
 
 Marchese
 
    Quest’è un inganno
 che a me si fa.
 
 Barone
 
    Quest’è un insulto.
 
 Carpofero
 
535Così si fa.
 
 tutti
 
    Questa sorpresa
 non era attesa,
 qualche scompiglio
 cagionerà.
 
 Marchese, Barone a due
 
540   Signor barone,
 signor marchese
 siete venuto
 con preferenza
 ma l’insolenza
545si pagherà.
 
 Madama, Giacinta a due
 
    Zitto signori,
 meno rumori,
 vada ciascuno
 fuori di qua.
 
 Carpofero
 
550   Questa la godo,
 questa mi piace.
 
 tutti
 
 Una fornace
 sento nel core,
 sdegno, livore
555fremer mi fa.
 
 Fine dell’atto primo