La ritornata di Londra, Venezia, Geremia, 1756

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 La CONTESSA, poi CARPOFERO
 
 la Contessa
170Pretende farsi un merito
 col rispettar discreta suora e nobile,
 come di farlo non avesse il debito.
 Ma se cangierà stil su tal proposito,
 son donna e farò anch’io qualche sproposito.
 Carpofero
175Servitore umilissimo
 di lei padrona mia riveritissima.
 la Contessa
 Serva sua divotissima.
 Chi siete voi, se è lecito?
 Carpofero
 Il mio nome è Carpofero.
180Fratel di quella giovane
 che riceve le sue grazie pregievoli.
 la Contessa
 (Ha maniere costui grate e piacevoli). (Da sé)
 Carpofero
 Sono venuto subito
 a far seco il mio debito
185per me e per la sorella che desidera
 di veder, di conoscere
 e d’inchinarsi alla padrona amabile.
 la Contessa
 (Questo fratello suo parmi adorabile). (Da sé)
 Signor tanto non merito
190ma se vuol favorir, l’avrò per grazia.
 (Per cagion del fratel voglio esser docile). (Da sé)
 Carpofero
 Se degna di ricevere
 l’ossequio della femmina,
 la prego ancora il mio rispetto accogliere.
 la Contessa
195Tutto quel che poss’io saprò concedere.
 Carpofero
 (La fratellanza mia le ho fatto credere). (Da sé)
 Vado, se mi permette,
 a dire alla sorella
 che venga il suo dovere a far con lei.
 la Contessa
200(Volentier col fratello io resterei). (Da sé)
 Carpofero
 Con sua licenza.
 la Contessa
                                Avete sì gran fretta?
 Carpofero
 La sorella mi aspetta.
 Vado e torno di volo.
 la Contessa
 Venir potete a favorir voi solo.
 Carpofero
205Verrò, signora. (La padrona anch’ella
 vuol più bene al fratel che alla sorella). (Da sé)
 
    Tornerò, verrò, signora.
 Quando vuol, sarò da lei.
 (Oh davver la goderei
210di poterla innamorar). (Da sé)
 Mi permetta con rispetto
 che le dica un mio pensier;
 fortunato il cavalier
 possessor di tal beltà.
 
215   Ho viaggiato qua e là,
 come lei non se ne dà.
 
    Londra, Parigi, Madrid, Barcellona,
 Vienna, Varsavia, Lione, Lisbona,
 Parma, Venezia, Firenze, Milano,
220Mestre, Malghera, Campalto, Moiano
 no che una dama sì bella non ha;
 son servitore di tanta beltà. (Parte)