Bertoldino e Cacasenno Bertoldo, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA XV
 
 REGINA e AURELIA
 
 Aurelia
1045Così è, ve l’accerto.
 Credetelo, o cognata,
 non è infido il german, siete ingannata.
 Regina
 Ma vedeste voi stessa
 quello che vidi anch’io.
 Aurelia
1050S’ingannò il vostro sguardo ed anco il mio.
 Menghina non è amata
 né dal re né da Erminio. Ell’affettando
 vezzi, grazie e beltà, serve di gioco
 a chiunque la mira;
1055ride ognuno di lei ma non sospira.
 Regina
 E ciò vero sarà?
 Aurelia
                                Ve l’assicuro.
 Regina
 Temo che v’inganniate.
 Aurelia
                                             Io ve lo giuro.
 Regina
 Dunque che far degg’io? Sarà irritato
 dal mio furor geloso
1060l’adorato mio sposo.
 Aurelia
                                       Eh non temete.
 I sdegni de’ mariti
 poco soglion durar. Due parolette,
 due sospiri amorosi
 fanno tosto placar i più sdegnosi.
 
1065   Superbo l’uomo irato
 sen va di sdegno armato.
 Ma della donna il pianto
 tutto cangiar lo fa.
 
    Dirà talor che sdegna
1070la sua nemica indegna
 ma poi quando la mira
 sospira e n’ha pietà.