La cantarina, Roma, Puccinelli, 1756

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 Il MARCHESE in altr’abito alla francese caricato e CASTAGNA
 
 il Marchese
 
355   Le madame d’oggidì
 quasi tutte fan così;
 han la bella proprietà
 di pigliar di qua e di là.
 Chi ha provato già lo sa;
360chi nol crede lo vedrà.
 
 Madama non si vede;
 ancora è ritirata. Aspetterò,
 che un piacere sì bel perder non vuo’.
 Ehi Castagna.
 Castagna
                             Signore.
 il Marchese
365Voglio che ci prendiamo un po’ di spasso
 con questa cantarina;
 ha un’arte soprafina. Io l’ho provata;
 e una burla gentil le ho preparata.
 Castagna
 L’ho conosciuta anch’io,
370perché so il fatto mio quanto mi basta;
 son tutte d’una pasta,
 caro signor padrone,
 quelle che vivon di conversazione.
 il Marchese
 Hai tu spirto bastante
375da sostenere un finto personaggio?
 Castagna
 Non mi manca coraggio.
 Farò quel che comanda il mio padrone.
 il Marchese
 Ti darò l’istruzzione.
 Frattanto ch’io l’aspetto in queste soglie
380sotto mentite spoglie
 da guascon caricato alla francese,
 vatti a vestir con qualche strano arnese.
 Poi torna qui.
 Castagna
                            Ritornerò e m’impegno
 che vedrete, signor, se ho dell’ingegno.
 il Marchese
385Concerteremo il modo
 di far quel che ho in pensiero.
 Burlar un cavaliero
 impunemente non si dee così;
 vuo’ di lei vendicarmi.
 Castagna
                                            Signorsì.
390Gli uomini che han giudizio
 insegnino alle donne che san fare
 la convenienza e il modo di trattare.
 
    Se avesser gli uomini
 miglior cervello,
395non si vedrebbono
 con questo e quello
 le donne fingere
 la fedeltà.
 Ma così va.
 
400   Da noi s’adorano;
 da noi s’inchinano
 ed esse ridono
 di chi lo fa. (Parte)
 
 il Marchese
 Dice bene Castagna. È un servitore
405che intende la ragione;
 ha cervello e ne sa più del padrone.
 Eccola ch’ella viene. Vuo’ vedere
 se fa con il francese
 quel che fe’ col tedesco e col marchese.
410Non mi conoscerà. (Si mette un naso posticcio)
 Madama
                                      Chi è che mi vuole?
 il Marchese
 Un votre servitor
 très humble de madam de tu mon cor.
 Madama
 Coman v’appelé vu?
 il Marchese
                                        Monsieur Guascon.
 Madama
 Ête vu de Parì?
 il Marchese
415Non pa, madamosele,
 je suì de Guascogne.
 Et è ma baronie dan la Burgogne.
 Madama
 Antandé vu, monsieur,
 l’italian?
 il Marchese
                    Uì madame.
 Madama
420Parlate, si vu plé.
 il Marchese
 Come piace a madam je parleré.
 Ha incantato mon cuore
 san du, madamigella,
 votre rara beltà tre volte bella.
 Madama
425Signor, troppa finezza. (S’inchina)
 il Marchese
 Troes hamble servitor. (S’inchina)
 Madama
 Monsieur votre servan. (Come sopra)
 il Marchese
                                              De tu mon cor. (Come sopra)
 Madama
 (In complimenti e inchini
 lasciar ch’egli mi vinca non conviene). (Da sé)
 il Marchese
430(Affé mi pare di portarmi bene). (Da sé)
 Madama, perdonate.
 Nella vostra masone
 verran molte persone.
 Madama
                                           Oh non signore,
 se mi farà l’onore
435di venire da me, son sempre sola.
 il Marchese
 Sempre sola madama?
 Sturbare io non vorrei...
 Madama
 Starò contenta in compagnia con lei.
 il Marchese
 Avec mué?
 Madama
                        Sì, con monsieur Guascone.
440(Tutti così). (Da sé)
 il Marchese
                          (La solita lezione). (Da sé)
 Je vu doman pardon.
 Dar un prove d’amore
 a madama vorrei.
 Madama
 Gradirò tutto quel che vien da lei.
 il Marchese
445Questo petit anello,
 si vu plé, je vu done.
 Madama
 Caro signor barone,
 le di lei grazie ricusar non so.
 il Marchese
 Non, attandé; vu doneré un plu gro.
 Madama
450Questo mi piace assai.
 il Marchese
                                            Je doneré
 un plu grosse a madam cattre fué.
 Madama
 Quando, signor?
 il Marchese
                                 Bien presto.
 Madama
 Ma quando?
 il Marchese
                          Osord’hui.
 Madama
 (S’han tutti uniti a regalar così). (Da sé)
 il Marchese
455Je torne a ma meson;
 je vu domand perdon.
 Madama
 Ritornerà da me?
 il Marchese
                                   San du; m’impegno.
 Madama
 Mi potrebbe lasciar l’anello in pegno.
 il Marchese
 Et une petì ssose
460che vaul cent luì d’or.
 Pur prou de mon amor
 il fo doné de plu,
 un de tremile écu
 madam vu porteré.
 Madama
465Quando, quando monsieur.
 il Marchese
                                                     Cande vu plé.
 
    Je suì le baron
 marchì de Guascon,
 je vu doneré
 tu ce che vu plé.
 
470   Bocu de diaman
 tujur dell’arsan,
 anfen le trésor
 de tu le mon cor.
 
    Modemoselle ah!
475Je suì le votre ih!
 Ma belle canton,
 ma belle danson.
 Che vive madam,
 che vive Guascon. (Parte)
 
 Madama
480Oggi, per dir il vero,
 son stata fortunata,
 m’hanno profusamente regalata.
 Un italian marchese,
 un tedesco, un francese
485m’han donato un anel per ciascheduno;
 ma nelle dita non ne tengo alcuno.
 Ecco qui il mio Lorino,
 con questo poverino
 esser potrei sicura ma... non so...
490Miserabile è ancor. Ci penserò.
 
 LORINO e la suddetta
 
 Lorino
 Riverisco madama.
 Madama
                                      Che vuol dire
 codesta gravità, Lorino mio?
 Lorino
 Metter mi voglio in cerimonie anch’io.
 Madama
 Davvero?
 Lorino
                     E se verranno
495conti, duchi, marchesi,
 italiani, inglesi,
 tedeschi, oltramontani,
 turchi, tartari, indiani
 a mettermi paura,
500farò a tutti veder la mia braura.
 Madama
 Donde vien tal coraggio?
 Lorino
                                                Eh suora mia,
 il denaro, il denaro fa l’allegria.
 Madama
 Denar? Ne avete?
 Lorino
                                    Ne averò fra poco.
 Madama
 Sperate forse guadagnarli al gioco?
 Lorino
505Eh, che non son sì pazzo;
 un giovine, un ragazzo ancora sono
 ma non senza il perché parlo e ragiono.
 Madama
 Confidatemi dunque...
 Lorino
                                            Ho fino ad ora
 sofferto di costoro l’insolenza.
510Ho portato pazienza
 ma in avvenir, cospetto,
 vederanno chi sono, ve lo prometto.
 Madama
 Ma via caro Lorino,
 consolatemi un poco.
 Lorino
                                         Sì, aspettate,
515che consolar vi voglio.
 Eccone la ragione in questo foglio.
 Leggete.
 Madama
                   Date qui. Mi batte il cuore.
 «Il vostro genitore (Legge)
 sono due mesi ch’è morto.
520Non fece testamento;
 onde a quel che si vede,
 delle sue facoltà siete l’erede».
 Bravo, Lorino mio.
 Lorino
 (Ora mi voglio vendicare anch’io). (Da sé)
 Madama
525Or che siete padron, ricco sarete
 e la vostra Geltruda or sposarete.
 Lorino
 Non so.
 Madama
                 Come! Porreste
 la cosa in dubbio?
 Lorino
                                    Forse sì.
 Madama
                                                      Perché?
 Lorino
 Vuo’ consigliarmi un poccolin da me.
 Madama
530Vi scordate l’amor?
 Lorino
                                      Me lo ricordo,
 che non son mica sordo, e mi sovviene
 che mi faceste sospirar ben bene.
 Madama
 Son la vostra Geltrude.
 Lorino
 Siete la madamina
535amabile, cortese
 del general tedesco e del marchese.
 Madama
 (Fortuna che non sa dell’altro ancora). (Da sé)
 Son quella che v’adora,
 che in avvenir non tratterà che voi.
 Lorino
540Dell’avvenir ci parleremo poi.
 Or parliamo del passato;
 mi avete tormentato fieramente;
 ed ora non ne vuo’ saper più niente.
 Madama
 Barbaro, crudelaccio,
545mi vederete morire.
 Lorino
                                        Eh vi sarà
 chi vi consolerà.
 Madama
                                Lorino mio
 deh non mi abbandonar.
 Lorino
                                                Madama, addio. (In atto di partire)
 Madama
 (Possibile che ei vada!) (Da sé)
 Lorino
                                              (Oh non ho cuore
 d’abbandonar la cruda). (Da sé)
 Madama
550Ehi, Lorino, mio ben.
 Lorino
                                          Che voi Geltruda?
 Madama
 Vuoi partire?
 Lorino
                            Non so.
 Madama
 Vuoi lasciarmi così?
 Lorino
                                        Ci penserò.
 Madama
 
    Per quel primo dolce amore
 che provai per te nel cuore,
555per quel ben che ti vogl’io
 caro mio non mi lasciar.
 
 Lorino
 
    Per la fé che ti ho serbato
 a dispetto ancor del fato,
 questo cuor che ha gelosia
560cara mia non tormentar.
 
 Madama
 
    Non temer. Sarò fedele.
 
 Lorino
 
 Ah crudele! Lo dirai
 ma poi dopo nol farai.
 
 Madama
 
 Sta’ sicuro.
 
 Lorino
 
                        Non lo credo.
 
 Madama
 
565Te lo giuro.
 
 Lorino
 
                        Non giurar...
 
 a due
 
    Ah qual pena cruda e ria
 l’alma mia dovrà provar!
 
 Madama
 
    Lorino caro.
 
 Lorino
 
                            Via via di qui.
 
 Madama
 
 Lorino bello.
 
 Lorino
 
                          Signora sì.
570Lorino bello, Lorino caro
 senza il denaro non era più.
 
    «Serva, signore, serva monsieur».
 Col generale, con il marchese
 tutta cortese per un anello;
575Lorino caro, Lorino bello
 non è più quello, signora no.
 
 Madama
 
 Basta... Pazienza... Io morirò.
 
    Non son più quella
 Geltruda bella
580che gli piaceva,
 che gli diceva:
 «Non dubitare,
 ti voglio amare,
 ti sposerò».
 
585   Non son più quella
 signori no.
 
 Lorino, Madama a due
 
    Ah, che mi sento
 sì gran tormento
 che presto, presto
590già creperò.
 
 Madama
 
    Caro Lorino...
 
 Lorino
 
 Geltruda cara.
 
 a due
 
 Doglia sì amara
 non soffrirò.
 
 Madama
 
595   Dammi la mano.
 
 Lorino
 
 Dammi il tuo cuore.
 
 Madama
 
 Dammela caro.
 
 Lorino
 
 Dammela bella.
 
 a due
 
    Viva la stella del nume d’amor,
600viva la face, la pace del cor. (Partono)
 
 Il MARCHESE ne’ suoi primi abiti
 
 il Marchese
 Madama cantarina
 che vuol meco passar per ritirata,
 vuo’ che sia scorbacchiata;
 e invece dell’anello
605le voglio dar un regalin più bello.
 Oh della casa. Vi è nessun? Madama.
 
 MADAMA ed il sudetto
 
 Madama
 Eccomi. Chi mi chiama?
 il Marchese
 Un vostro servitore,
 un vostro adoratore
610madamina gentil, bella e cortese.
 Madama
 Serva divota del signor marchese. (S’inchina)
 il Marchese
 Ho portato l’anello.
 Madama
                                      Troppo onore
 che vuol fare a una serva il suo signore. (S’inchina)
 il Marchese
 Servitor umilissimo. (S’inchina)
 Madama
615Serva sua riverente. (S’inchina)
 (Già non vede Lorin, Lorin non sente). (Da sé)
 il Marchese
 Vi par che questo anello
 sii dell’altro più bello?
 Madama
                                           Certamente.
 (Non lo dovrei pigliare
620ma non ho cuore di lasciarlo andare). (Da sé)
 il Marchese
 (È bello, anch’io lo so, ma non per lei...) (Da sé)
 Madama
 (Perderlo non vorrei.
 Lo prenderò; ma questa
 sarà l’ultima volta). (Da sé)
 il Marchese
625(Se tu credi d’averlo, affé sei stolta). (Da sé)
 Madama
 Mi anderà bene al dito?
 il Marchese
                                              Andrà benissimo.
 Madama
 Proviamolo?
 il Marchese
                          Aspettate,
 voglio che mi diciate
 s’altri ne aveste dai rivali miei.
 Madama
630Se me l’offrisser, li ricuserei.
 il Marchese
 Certamente?
 Madama
                           Sicuro.
 il Marchese
 Non lo credo.
 Madama
                           Lo giuro.
 il Marchese
 Aspettate un pochino;
 voglio farmelo dir dall’indovino.
635Ehi galantuomo. (Chiama Castagna in abito stravagante da astrologo o zingaro)
 Madama
                                  Che fan costoro?
 il Marchese
 Sol per divertimento.
 Vi contentate voi?
 Madama
                                    Ben, mi contento.
 Ma l’anello signore?
 il Marchese
                                       Eccolo qui.
 Lo tengo in mano mia;
640ve lo darò dopo l’astrologia.
 Madama
 Benissimo. Venite,
 guardatemi la mano. (A Castagna)
 Castagna
                                          Eccomi a lei.
 Madama
 (Parlate in mio favor. Vi donerò
 una mancia badial). (Piano a Castagna)
 Castagna
                                         Vi servirò.
 
 LORINO e detti
 
 Lorino
645Come! Siamo da capo? Oh questa è bella.
 il Marchese
 Voglio far strologar vostra sorella.
 Lorino
 Eh sorella non più...
 Madama
                                       Caro tacete;
 aspettate, godete.
 Non vi mettete in pene,
650forse l’astrologia finirà bene.
 Lorino
 Sentiam che ne risulta.
 il Marchese
                                             A voi, signore. (A Castagna)
 Castagna
 Ecco, signora mia,
 il vatticinio dell’astrologia.
 
    Per quel che in fronte vedo
655per voi d’amor s’accese
 certo signor marchese e un generale.
 
    Anch’un baron francese
 ma in quelle tre persone
 lo stesso mio padrone fu celato. (Si scopre)
 
 Madama, Lorino a due
 
660   Va’, disgraziato.
 Più non ti tollero. (A Castagna)
 Voi di qua subito
 potete andar. (Al marchese)
 
 il Marchese, Castagna a due
 
    Cose da ridere,
665non da gridar.
 
 il Marchese
 
    Bella mia, son cavaliere,
 tant’e tanto con piacere
 quest’anel vi donerò.
 
 Lorino
 
 Non lo vuole.
 
 Madama
 
                           Signor no.
 
 Castagna
 
670   Camerata piglia piglia. (A Lorino)
 
 il Marchese
 
 Se lo sdegno vi consiglia,
 bella mia vi placherò.
 
 Madama
 
 Non lo voglio.
 
 Lorino
 
                            Signor no.
 
 il Marchese
 
    Puntiglioso! Donna ingrata!
 
 Castagna
 
675Prendi, prendi camerata. (A Lorino)
 
 Lorino
 
 Disgraziato. (A Castagna)
 
 Madama
 
                          Malcreato. (A Castagna)
 
 a due
 
 Mi farai precipitar.
 
 il Marchese
 
    Il fratello alla sorella
 vuol far perdere l’anello.
 
 Lorino
 
680Più di lei non son fratello.
 
 il Marchese, Castagna a due
 
 Cosa siete?
 
 Lorino
 
                        Suo marito.
 
 il Marchese, Castagna a due
 
 È egli vero? (A madama)
 
 Madama
 
                          Così è.
 
 il Marchese, Castagna
 
    Mi rallegro, bravo, bravo.
 
 il Marchese
 
 Cari sposi vi son schiavo
685non vi voglio disturbar.
 
 Castagna
 
    Camerata di buon cuore
 io mi voglio consolar.
 
 Madama, Lorino a due
 
    In faccia vostra
 noi ci sposiamo,
690la man ci diamo
 con tutto il cuor.
 
 il Marchese
 
    Se mi onorate
 qual testimonio
 del matrimonio
695l’anel vi do.
 
 Madama
 
 Che l’accettiamo? (A Lorino)
 
 Lorino
 
 L’accetterò.
 
 tutti
 
    Vivano i sposi.
 Vivan gli amici.
700Giorni felici
 produca amor.
 
    Più non si parli
 di gelosia;
 nell’allegria
705giubbili il cor.
 
 Il fine