Il matrimonio discorde, Roma, Puccinelli, 1756

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 Donna FLORIDA ed il MARCHESE
 
 il Marchese
 
315   Placatevi, o bella,
 calmate il furore.
 
 donna Florida
 
 È una bestia, è una bestia, signore.
 
 il Marchese
 
    Dite a me?
 
 donna Florida
 
                           M’hanno stordito.
 È una bestia mio marito
320e con lui non ci sto più.
 
 il Marchese
 
 Deh placatevi, o bella.
 
 donna Florida
 
                                           Mai più.
 
 il Marchese
 (Mi spiacerebbe assai
 di questa divisione.
 Non potrebbe più far conversazione). (Da sé)
 donna Florida
325Voglio assolutamente
 separarmi da lui.
 il Marchese
                                   Ma poi, signora,
 come farete voi
 senza il marito e le sue grosse entrate
 la figura e lo scialo che ora fate?
 donna Florida
330Dite bene, marchese, in verità;
 non so come anderà. Ma certamente
 non vuo’ mettermi a rischio un’altra volta
 che quella testa originale e strana
 mi conduca sugl’occhi una villana.
 il Marchese
335Ora mi viene in mente...
 Vuo’ servirvi davvero come va.
 Vostro marito affé si cangierà.
 donna Florida
 Come pensate far?
 il Marchese
                                     Metterlo a segno
 spero con un pochino di paura.
340Ora vado a drittura a prepararmi.
 donna Florida
 Marchesino, pensate a vendicarmi.
 il Marchese
 E poi?...
 donna Florida
                   E poi non so...
 Di questo cuor non vi mettete in pena.
 il Marchese
 (Bastami qualche pranzo e qualche cena). (Parte)
 donna Florida
345Mettermi a fianco una villana? A me
 che posso stare a tavola d’un re?
 E posso col mio spirito
 e colla gentilezza
 farmi servir da un principe d’altezza?
350No; certo, mio marito
 di venire con me non è più degno.
 Il marchese ha l’impegno
 di renderlo ben ben mortificato;
 marito indecoroso! Omo malnato!
 
355   Dell’ingiusta ingrata sorte
 voglio i torti vendicar.
 Se morisse mio consorte,
 mi vorrei rimaritar.
 
    Un marchese... non mi basta;
360qualche duca... è poco ancora.
 Ah mi piace e m’innamora
 il sentirmi a titolar.
 
    «Serva umilissima
 di vostr’altezza».
365La mia bellezza
 mi fa sperar. (Parte)
 
 Don IPPOLITO
 
 don Ippolito
 Oh cospetto di Bacco!
 Non posso in casa mia
 condur chi voglio! E mi ha da comandare
370la moglie dottoressa?
 Questo non sarà mai;
 vuo’ fare a modo mio;
 e i calzoni li voglio portar io;
 se finora ho tacciuto
375e l’ho lasciata fare, in avvenire
 dovrà starsene bassa ed obbedire.
 Alfine io son chi sono
 e intendere mi fo, quando raggiono.
 
 Il MARCHESE travestito con baffi ed il suddetto
 
 il Marchese
 Ehi. Buongiorno.
 don Ippolito
                                  Chi è lei?
380Che vuol da’ fatti miei?
 il Marchese
                                              Una parola.
 Venga vossignoria.
 don Ippolito
 (Brutta fisonomia! Che mai vorrà).
 il Marchese
 E ben?
 don Ippolito
                 Che cosa vuol?
 il Marchese
                                              Venite qua.
 don Ippolito
 Parli, che non son sordo.
 il Marchese
                                               Io da lontano
385parlar non vuo’. Venite a’ cenni miei.
 don Ippolito
 Scomodar si potrebbe ancora lei.
 il Marchese
 Giuro al cielo; vedremo
 se venir vi farò. (Minacciandolo)
 don Ippolito
                                 La non si scaldi.
 Per due passi di più si potrà fare.
390(Io non ho voglia di precipitare).
 Eccomi; cosa vuole?
 il Marchese
                                       Avete moglie?
 don Ippolito
 Signorsì, per disgrazia.
 il Marchese
                                             Avete seco
 altercato, conteso?
 don Ippolito
                                    In casa mia
 come ci vuol entrar vossignoria.
 il Marchese
395C’entro, perché di lei
 parente, amico e protettore io sono.
 E a lei dovete domandar perdono.
 don Ippolito
 Io perdono? Di che?
 il Marchese
                                        D’averla offesa.
 don Ippolito
 Ma se nella contesa
400ho ragione, signor, che me ne avvanza.
 il Marchese
 Men parole, vi dico, e men baldanza.
 Venga qui donna Florida. (Al servo)
 Voi chiedete perdono alla consorte
 o questa spada vi darà la morte.
 don Ippolito
405Ma signore...
 il Marchese
                           Tant’è,
 avrete a far con me.
 Se restio vi vedrò,
 ora colle mie man vi ammazzerò.
 don Ippolito
 (Povero disgraziato!
410Ho da essere ammazzato?
 Ho da chieder perdono a quell’ardita?
 Non so che dir; preme salvar la vita).
 il Marchese
 Eccola; preparate,
 per placarla, di cuore un complimento.
 don Ippolito
415(Maledetta!... Costui mi fa spavento).
 
 Donna FLORIDA e detti
 
 donna Florida
 È lei che mi domanda? (Al marchese)
 il Marchese
                                              Sì signora.
 Son qui per vendicar le vostre offese.
 donna Florida
 Grazie alla sua bontà. (Bravo marchese).
 don Ippolito
 (Mi vien voglia di darle
420un pugno nella testa).
 il Marchese
                                          A voi; chiedete (A don Ippolito)
 alla sposa sdegnata umil perdono;
 o che vi passo il cor, da quel ch’io sono.
 don Ippolito
 E voi corraggio avete
 di ricever da me simile offizio. (A donna Florida)
 donna Florida
425Imparate a trattar con più giudizio.
 don Ippolito
 (Arrabbio di dispetto). (Da sé)
 il Marchese
 Presto, vi dico, o che vi passo il petto.
 don Ippolito
 Adagio, per pietà; sì lo farò.
 Ma che mai ho da dir? Mi proverò.
 
430   Illustrissima signora
 moglie mia, per mia malora,
 son dolente, son pentito...
 (perché son di te marito). (Sdegnato il marchese lo minaccia)
 No... davver pentito sono.
435Illustrissima perdono.
 In ginocchio? Eccomi qua.
 Compassion per carità.
 
    (Verrà un giorno anche per me). (Piano a donna Florida)
 Ho fallato, così è.
440Il perdono a me si dà? (S’alza)
 Oh che grazia, oh che bontà. (Parte)
 
 il Marchese
 Che ne dite? Va bene?
 donna Florida
                                            Non può andar meglio.
 Gli ricorderò sempre,
 quando meco facesse il bell’umore,
445il parente, l’amico, il protettore.
 il Marchese
 Ora è bene atterrito;
 ma alla fine è marito,
 conviene rispettarlo;
 voglio io stesso placarlo,
450mi levo i baffi e lo straniero arnese.
 donna Florida
 Mi raccomando a voi, signor marchese.
 il Marchese
 Sì sì, non dubitate.
 Basta che comandiate. In ogni caso
 sarò pronto a servirvi.
455Correrò se bisogna anche la posta.
 Per le donne servir son fatto apposta.
 
    Son cavalier che armato
 va per il sesso imbelle;
 son delle donne belle
460valido difensor.
 
    Con chi mi vuole irato
 so fulminar lo sdegno;
 con chi mi vuol placato
 so praticare amor. (Parte)
 
 donna Florida
465Quanto sarei felice,
 se avessi per marito o per amante
 un valoroso cavaliero errante.
 Uno che mi dicesse
 per esempio così,
470come diceva don Chisciotte un dì:
 «Vezzosa Dulcinea,
 mia sovrana, mia dea, mio sol, mio nume.
 Ardo come farfalla intorno al lume.
 Pende dagli occhi vostri il mio destino.
475Pera chi non vi onora.
 Cada chi non v’adora.
 Provi il furor, lo sdegno
 chi a voi non dà della bellezza il regno.
 Due vaghissime stelle
480vi fanno la regina delle belle».
 
    Se mi dicesse poi:
 «Bella tiranna mia,
 moro per vostro amor.
 Pena fra pene il cor;
485chiedo da voi pietà».
 
    Io gli risponderei:
 «No che non son tiranna,
 sento pietade anch’io,
 il tenero cuor mio
490pace negar non sa». (Parte)
 
 La SANDRA e don IPPOLITO
 
 don Ippolito
 È partita?
 Sandra
                      È partita.
 don Ippolito
 Non mi averà veduto.
 Sandra
 Siete stato celato
 dietro di quel portone;
495ma voi siete, davvero, un bel poltrone.
 don Ippolito
 Mi fa un po’ di timore
 un certo protettore o sia parente.
 Sandra
 Per quel che vedo non sapete niente.
 Ma io v’informerò,
500che so tutta la cosa come andò.
 don Ippolito
 Del forastier coi baffi?
 Sandra
                                            Poverino!
 Coi brutti baffi e con quel brutto arnese,
 lo sapete chi è? Il signor marchese.
 don Ippolito
 Il marchese Bizzarro?
 Sandra
                                           Quello, quello.
 don Ippolito
505Lo sapete di certo?
 Sandra
                                     Sì signore.
 Che me l’ha confidato il suo fattore.
 don Ippolito
 Oh corpo della luna!
 A me una tal bravata?
 Farmi alla moglie mia chieder perdono,
510se vendetta non fo, non son chi sono.
 Sandra
 Come volete far?
 don Ippolito
                                  Restate qui,
 che ritorno a momenti.
 Sandra
                                             Signorsì.
 Averò gusto anch’io
 di veder vostra moglie
515un po’ mortificata,
 perché anch’io sono stata strappazzata.
 don Ippolito
 Restate qui vi dico;
 trattenetevi un poco;
 e vedrete un bel gioco.
520A questa prosontuosa, superbaccia
 voglio render, affé, pan per focaccia. (Parte)
 Sandra
 Oh questi cittadini
 che dicono di noi, per quel ch’io veggio,
 con tutti i lor denar stanno anche peggio.
525Non si contentan mai. Le genti basse
 procurano innalzarsi
 e vorrebbe ciascun nobilitarsi.
 La signora chiamata
 vuol esser l’illustrissima.
530E poi l’eccellentissima
 e prenderebbe dell’altezza ancora
 ma poi per sua malora,
 fatto de’ capitali un bel consumo,
 va l’arrosto perdendo e resta il fumo.
 
535   Vanarelle che solete
 comparir più che non siete,
 fate rider la brigata,
 ciaschedun vi burlerà;
 
    e la povera villana
540che di tutto si contenta
 non v’è dubbio che si senta
 malmenar di qua e di là. (Si ritira)
 
 Don IPPOLITO travestito
 
 don Ippolito
 Sì sì, non vi partite; (Incontrandosi colla Sandra)
 statevi ritirata in questo loco,
545che all’occasion vi chiamerò fra poco.
 Oh vuo’ un poco vederla
 con questo bell’umore,
 che oggi mi ha fatto la soverchieria,
 se mi riesce di far la parte mia.
550Ecco la signorina
 ed è sola; vorrei
 che ci fosse con lei quel bel signore
 che sa fare sì ben da protettore.
 
 Donna FLORIDA ed il suddetto
 
 donna Florida
 (Chi è mai questa figura?) (Arrestandosi)
 don Ippolito
555(Principia aver paura). (Da sé)
 donna Florida
 (Non lo conosco affé).
 don Ippolito
 Ehi, dico. (A donna Florida alterando la voce)
 donna Florida
                      Mio signor.
 don Ippolito
                                             Presto; da me.
 donna Florida
 (Se ci fosse il marchese!) (Da sé con timore)
 don Ippolito
                                                 A chi dich’io?
 Qua dovete venir, quando v’invito.
 donna Florida
560(Oh se almeno ci fosse mio marito!) (Da sé)
 don Ippolito
 Presto.
 donna Florida
                Cosa volete.
 don Ippolito
 Siete voi maritata?
 donna Florida
                                      Signorsì.
 don Ippolito
 Il marito com’è?
 donna Florida
                                 Così e così.
 don Ippolito
 Dite la verità.
 donna Florida
                            Quand’ho da dire,
565quel mio marito non si può soffrire.
 Malcreato, villano, è un animale.
 don Ippolito
 Non voglio che di lui si dica male.
 So che l’avete offeso
 con troppo tracotanza
570e chieder gli dovete perdonanza.
 donna Florida
 Io, signore?
 don Ippolito
                         Voi stessa;
 e se non si farà quel che dirò,
 cospetto, cospetton, v’ammazzerò.
 donna Florida
 Oh poverina me!... Signor marchese
575venite, presto, presto. (Verso la scena)
 don Ippolito
 (Venga, che anche per lui preparo il resto).
 
 Il MARCHESE ne’ suoi abiti e detti
 
 il Marchese
 Che vuol dir, mia signora?
 donna Florida
                                                   Oimè colui
 vuol ch’io faccia...
 don Ippolito
                                   Vogl’io
 che faccia a modo mio; voglio che chieda
580perdono a suo marito;
 e chi sarà sì ardito
 a sconsigliar di farlo,
 cospetto, cospetton, voglio ammazzarlo.
 il Marchese
 (Non mi sento per ora). (Da sé)
585Su via, cara signora,
 mostratevi compita e generosa.
 Finalmente non è poi sì gran cosa.
 donna Florida
 E voi, signor marchese,
 mi consigliate a farlo?
 il Marchese
                                           Vi consiglio,
590pel vostro bene (e per il mio periglio).
 don Ippolito
 Subbito, immantinente;
 umile, riverente
 vi abbasserete a lui?
 donna Florida
                                        Certo... Non so...
 don Ippolito
 Vi abbasserete voi? (Mostrando la spada)
 donna Florida
                                        Mi abbasserò. (Tremando)
 il Marchese
595Sì signor, lo farà, non dubitate.
 (Voi avete paura). (A donna Florida)
 donna Florida
                                     (E voi tremate). (Al marchese)
 don Ippolito
 Ma ancora non mi basta;
 voglio che desinate stamattina
 con Sandra contadina.
 donna Florida
                                           Oh questo no...
 don Ippolito
600Desinerete voi! (Mostrandogli la spada)
 donna Florida
                                Desinerò. (Tremando)
 il Marchese
 Sì signor, sì signor, non minacciate.
 (Voi avete timor). (A donna Florida)
 donna Florida
                                     (Voi non burlate). (Al marchese)
 don Ippolito
 Ora verranno qui
 la Sandra e don Ippolito.
605Fate quel che commando, io qua mi celo;
 voglio starvi a vedere e quando poi
 non si faccia così poveri voi. (Li minaccia con la spada e parte)
 donna Florida
 Sì signor si farà.
 il Marchese
                                 Si farà tutto.
 donna Florida
 (Acchetarsi convien).
 il Marchese
                                          (L’impegno è brutto).
 donna Florida
610Ma voi, che così ardito
 foste con mio marito,
 ora mostrate tanta codardia?
 il Marchese
 Codesto bravo non si sa chi sia.
 donna Florida
 E umiliarmi dovrò?
 il Marchese
                                       Vi vuol pazienza,
615non siate pontigliosa,
 s’egli ha fatto con voi la stessa cosa.
 
 Don IPPOLITO ne’ suoi primi abiti, SANDRA e detti. Mentre si fa il ritornello s’avvanzano
 
 don Ippolito
 
    Riverisco lor signori;
 mi ha mandato un certo tale,
 per quel tal cerimoniale
620che fra noi s’ha da passar.
 
 Sandra
 
    Ancor io fo riverenza,
 mi ha mandato quel signore
 per ricever quell’onore
 che la dama mi vuol far.
 
 il Marchese
 
625   Via, signora, prontamente
 rispondete al dolce invitto,
 alla donna ed al marito
 fate quel che s’ha da far. (A donna Florida)
 
 donna Florida
 
    Così vile sarò io?
630Ah non posso, che mi sento
 una smania ed un tormento
 che non posso più parlar.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
    Ehi signore venga qui. (Verso la scena)
 
 donna Florida, il Marchese a due
 
 Si farà, non lo chiamate.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
635Presto via. (A donna Florida)
 
 donna Florida
 
                        Com’ho da far? (Al marchese)
 
 il Marchese
 
    Dite quel che dico io.
 Ecco qui, marito mio.
 
 donna Florida
 
 Ecco qui, marito mio.
 
 il Marchese
 
 Che davver pentita sono.
 
 donna Florida
 
640Che davver...
 
 il Marchese
 
                           Pentita sono.
 
 donna Florida
 
 Ah! Pentita sono.
 
 il Marchese
 
 Ed a voi chiedo perdono.
 
 donna Florida
 
 Questo no.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
                       Venga qua. (Verso la scena)
 
 donna Florida, il Marchese a due
 
 Aspettate, si dirà.
 
 il Marchese
 
645   Ed a voi chiedo perdono.
 
 donna Florida
 
 Chiedo perdono.
 
 don Ippolito
 
                                  A chi? (A donna Florida)
 
 il Marchese
 
                                                A voi.
 
 donna Florida
 
                                                             A voi. (A don Ippolito)
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
 Non importa, se non viene, (Verso la scena)
 che va bene fino a qui.
 
 donna Florida
 
    È finita? (Al marchese)
 
 il Marchese
 
                        Certo.
 
 don Ippolito
 
                                      Oibò.
650E la Sandra?
 
 donna Florida
 
                           Oh questo no.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
 Favorisca di tornare. (Alla scena)
 
 donna Florida, il Marchese a due
 
 Non lo state a incomodare
 che ancor questa si farà.
 
 donna Florida
 
    Che ho da dir? Che ho da far? (Al marchese)
 
 il Marchese
 
655Voi m’avete a seguitar.
 Ad un piccolo convito.
 
 donna Florida
 
 Ad un piccolo convito.
 
 il Marchese
 
 Sandra mia, con noi v’invito.
 
 donna Florida
 
 Non lo posso pronunziar.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
660   Venga, venga mio signore. (Verso la scena)
 
 donna Florida, il Marchese a due
 
 Non lo state a incomodar.
 
 a quattro
 
    Su si vada in compagnia
 che staremo in allegria;
 e mai più s’ha da gridar.
 
 donna Florida
 
665   Basta ancora? (A don Ippolito)
 
 don Ippolito
 
                                 Non signora,
 questa man s’ha da baciar.
 
 donna Florida
 
 Quella man?
 
 don Ippolito
 
                           L’ho da chiamar?
 
 il Marchese
 
    Via baciate.
 
 donna Florida
 
                            Signorsì.
 
 il Marchese
 
 In ginocchio. (A donna Florida)
 
 donna Florida
 
                            Questo no.
 
 don Ippolito
 
670Venga, venga. (Alla scena)
 
 donna Florida
 
                              Eccomi qui.
 
 don Ippolito
 
 Signorsì, che così
 colle donne s’ha da far.
 
 donna Florida
 
    Lo faceste ancora voi.
 
 don Ippolito, Sandra a due
 
 Il marchese coll’arnese
675e coi baffi ah ah ah. (Ridendo)
 
 il Marchese
 
 Ma v’ho fatto un po’ tremar.
 
 don Ippolito
 
    E quell’altro suo fratello.
 
 Sandra
 
 Don Ippolito era quello.
 
 donna Florida
 
 M’ho lasciata corbellar.
 
 il Marchese
 
680Ora tutti siam del par.
 
 a quattro
 
    Che si vada in compagnia,
 stiamo tutti in allegria;
 e mai più s’ha da gridar.
 
 don Ippolito
 
    Voi verrete a casa presto? (A donna Florida)
 
 donna Florida
 
685Non lo so.
 Voi starete in casa tardi?
 
 don Ippolito
 
 Questo no.
 
 il Marchese, Sandra a due
 
 Non vi state a provocar.
 
 a quattro
 
    Ciascun faccia come vuole,
690se accordarsi non si puole.
 Non si senta più a gridar.
 
    Che si vada in compagnia,
 stiamo tutti in allegria,
 che si vada a desinar.
 
 Il fine