Bertoldino e Cacasenno Bertoldo, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 CACASSENO, poi LISAURA
 
 Cacasenno
 Oh poveraccio me, cosa sarà?
815Ho perduta la mama ed il papà.
 M’è stato detto che eran qui venuti
 ma non li trovo ancora
 e sento che la fame mi divora.
 Io non so dove sia.
820Fra tante belle cose mi confondo;
 parmi d’esser passato all’altro mondo.
 Ma chi è questa ragazza
 che così ben vestita
 ver qua rivolge il passo?
825Figlia sarà di qualche villan grasso.
 Lisaura
 Olà, che fai tu qui, brutto villano?
 Va’ via; va’ via di qua.
 Cacasenno
                                           Cerco la mamma.
 Lisaura
 Oh faccia di minchione,
 ti conosco che sei quel bernardone.
 Cacasenno
830Eh non mi strapazzate,
 perché, perché, se no,
 qualche cosa nel grugno vi darò.
 Lisaura
 A me questo? Briccone,
 son la principessina,
835figlia della regina,
 se non saprai parlare,
 ti farò bastonare.
 Cacasenno
                                  Oh, perdonate,
 no no, non farò più. Facciamo pace.
 Divertiamoci un poco,
840facciamo a qualche gioco.
 Sette, cinque.
 Lisaura
                            Insolente!
 Cacasenno
 Bellina!
 Lisaura
                  Impertinente.
 Cacasenno
 Vi voglio tanto bene.
 Lisaura
 Che sì, che sì, se viene
845il re mio padre e non mi lasci stare,
 ch’io ti faccio ben bene bastonare.
 
    Son ancora picinina,
 non mi posso vendicar,
 quando poi sarò regina
850saprò farmi rispettar
 ed ognuno mi dirà:
 «Che vezzosa maestà».
 
    Avrò paggi, avrò lacchè,
 colla coda avrò il mantò
855e se alcun mi burlerà
 cospetton se n’avvedrà.