La diavolessa, Venezia, Geremia, 1755

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 Don POPPONE, poi GHIANDINA
 
 don Poppone
 La testa non so più dove ch’io l’abbia.
 Cento cose contrarie
1010ritrovo ogni momento
 e deluso restare alfin pavento.
 Questa mi diè speranza;
 ora cambia linguaggio... I due stranieri
 venuti per cavar meco il tesoro
1015ricusano gli anei, ricusan l’oro.
 E intanto il tempo perdo
 e l’amore s’avvanza... Ecco Ghiandina;
 e lei la poverina
 lasciata in abbandono?...
1020Oh davvero, davver, confuso io sono.
 Ghiandina
 Signor padron, mi dia
 la mia buona licenza; io vado via.
 don Poppone
 Come! Perché?
 Ghiandina
                               Perché s’è ritrovata
 un’altra innamorata
1025ed io, signor, non ve ne abbiate a male,
 io non voglio servire una rivale.
 don Poppone
 Chi v’ha detto?
 Ghiandina
                               So io quel che ragiono;
 sorda e cieca non sono.
 Infatti, lo confesso da me stessa,
1030devo ceder il loco alla contessa.
 don Poppone
 Ma... Non è ver...
 Ghiandina
                                  Eh, sì signor ch’è vero.
 Ho veduto, ho sentito;
 so dei teneri affetti;
 e so che le faceste i regaletti.
 don Poppone
1035(Come lo sa?)
 Ghiandina
                             Però mi maraviglio
 veder da voi cambiata
 una fanciulla in una maritata.
 don Poppone
 (Ha ragione costei).
 Ghiandina
                                       Già ve l’ho detto
 e ve lo torno a dire.
1040Datemi la licenza; io vo’ partire.
 don Poppone
 No, Ghiandina, restate.
 Se voi mi abbandonate, io morirò.
 Ghiandina
 Certo non resterò,
 se voi più non mi amate.
1045Se voi non licenziate
 una rivale che mi dà tormento.
 don Poppone
 Vado in questo momento
 a licenziarla, a far che vada via.
 Non vi vo’ disgustar, Ghiandina mia.
 
1050   Idol mio, non posso star,
 io mi sento intenerir
 quando penso a quel bel volto
 che m’ha colto in mezzo al cor.
 
    Luci belle, vaghe stelle,
1055bei rubini porporini,
 latte e rose, cento cose
 vorrei dire e non so dir.
 Idol mio... Oh che bellezza,
 io mi sento intenerir.