Le nozze, Venezia, Zatta, 1797

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 La CONTESSA, il CONTE e MASOTTO
 
 Contessa, Conte a due
 
830   Divorzio, divorzio,
 non vuo’ più soffrir.
 
    Lo sdegno m’accende,
 mi sento morir.
 
 Masotto
 Signori miei, li prego,
835una parola in grazia ed ho finito.
 Contessa, Conte a due
 
    Divorzio, divorzio...
 
 Masotto
 Troverò la maniera
 forse ben io di dar piacere a tutti.
 Contessa, Conte a due
 
 Non vuo’ più soffrir.
 
 Masotto
840È un peccato davvero
 che sia per così poco
 fra loro acceso un sì terribil foco.
 Conte, Contessa a due
 
    Lo sdegno m’accende,
 mi sento morir.
 
 Masotto
845Se non voglion ch’io parli, anderò via.
 Servo di lor signori...
 Contessa
                                         Dove andate?
 Masotto
 Non mi vogliono udir?
 Conte
                                            Su via parlate.
 Masotto
 Tutta questa gran lite,
 tutto questo gran sdegno
850proviene da un impegno...
 Contessa
 E la voglio così.
 Conte
                               Così non sarà.
 Masotto
 Piano per carità.
 L’impegno, a quel ch’io vedo,
 è che non l’abbia quello
855che all’uno e all’altro per destin s’oppone.
 Contessa
 Non l’avrà Titta.
 Conte
                                 E non l’avrà Mingone.
 Masotto
 Se Titta non l’avesse,
 non l’avesse Mingone e tanto è tanto
 Dorina si accasasse,
860s’ella si maritasse
 per esempio con un fuor di coloro,
 non resterebbe ognun col suo decoro?
 Conte
 Vuo’ che Mingon sen vada
 fuori di casa mia
865e dato in mano alla giustizia sia.
 Contessa
 Vuo’ che lo sciagurato
 di Titta per lo men sia bastonato.
 Masotto
 Va bene, io son contento
 che un simil complimento a lor si faccia.
870Ma Dorina però, la poveraccia,
 per causa di color che hanno fallito,
 dovrà dunque restar senza marito?
 Contessa
 Che si mariti pur, che importa a me?
 Conte
 Lo faccia, se Mingon quello non è.
 Masotto
875L’occasion ci sarebbe
 e presto si potrebbe stabilirla.
 Conte
 Che dite? (Alla contessa)
 Contessa
                      Che vi par? (Al conte)
 Conte
                                              Vogliam finirla? (Alla contessa)
 Contessa
 Il marito chi è?
 Vuo’ che egli piaccia a me.
 Conte
                                                   Non vuo’ che sia
880qualche birbon...
 Masotto
                                  S’ei fosse... per esempio...
 Conte
 Via, per esempio chi?
 Contessa
 Ma non ci fate più penar così.
 Masotto
 Se chiamasse Dorina ai casti amori
 per esempio il fattor di lor signori? (Inchinandosi con modestia)
 Conte
885Voi? (A Masotto)
 Masotto
             Perdoni. (Inchinandosi al conte)
 Contessa
                               Masotto?
 Masotto
                                                  Servitore. (Inchinandosi alla contessa)
 Contessa
 Che caro galantuom!
 Conte
                                         Caro fattore!
 Contessa
 Non vi dico per or né sì né no.
 Conte
 Non vi risolvo ancor; ci penserò.
 Masotto
 Se per esempio avessero
890da risolver prestissimo,
 per me sarei prontissimo,
 questa sera potrebbesi...
 Le nozze sono all’ordine...
 L’occasione è sì comoda...
895che si potrebbe, per esempio, eccetera. (Inchinandosi parte)