Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VI
 
 CAVALIER in abito di gala, poi LISETTA
 
 Cavaliere
 Signorsì... mi sta bene... È di buon gusto. (Pavoneggiandosi)
 È moderno il vestito... È bello assai
1290ma queste nozze non si fanno mai?
 Son dal conte invitato,
 spero mangiare ed esser ben trattato.
 Lisetta
 (O che figura!) (Da sé)
 Cavaliere
                                Par che questa sia...
 Schiavo Lisetta mia.
 Lisetta
1295Uh uh. (Ride)
 Cavaliere
 Tu ridi?
 Lisetta
                   Sì signore
 ho sempre un poco d’allegria nel cuore.
 Cavaliere
 Ridere in mia presenza
 mi par che sia un po’ d’impertinenza.
 Lisetta
1300Scusate, quando io vedo
 certe caricature...
 Ah ah. (Ride)
 Cavaliere
                 Sei troppo audace.
 Lisetta
 Io vo’ rider, signor, quanto mi piace.
 Cavaliere
 T’insegnerò il trattare.
 Lisetta
1305Mel potete insegnare
 se siete un cavalier così compito. (Ironicamente)
 Ma dite, come state d’appetito?
 Cavaliere
 Son stanco di soffrirti.
 Cospetto!...
 Lisetta
                        No, signor, non v’alterate
1310e se siete affammato
 io vi consiglio a risparmiare il fiato. (Parte ridendo)
 Cavaliere
 L’affronto è memorando
 ed io dovrò soffrir, dovrò tacere?
 No... Mi vo’ vendicar da cavaliere.
 
1315   Corpo di Bacco... io voglio
 andar sopra le furie.
 Pazza... ragazza... a me
 sai dir cotante ingiurie?
 Non son se non mi vendico,
1320non son un cavalier.
 
    Più duro d’uno scoglio
 ho il cor per vendicarmi,
 io vo’ che d’oltraggiarmi
 ti passi ogni pensier.