Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XVI
 
 PANCRAZIO e detti
 
 Pancrazio
 Servo di lor signori.
 Cavaliere
1045Buongiorno amico mio.
 Scrocca
 La riverisco anch’io.
 Pancrazio
 Che vogliono da me?
 Cavaliere
                                         Venuto sono
 a desinar con voi.
 Pancrazio
                                   Chiedo perdono,
 sappia vossignoria
1050ch’io non faccio locanda in casa mia.
 Scrocca
 (Oh bella!)
 Lisetta
                        (Oh buona affé!)
 Cavaliere
 Voi non diceste a me
 che venissi a pranzare? Non son balordo.
 Pancrazio
 Io dissi?...
 Cavaliere
                      Sì signor.
 Pancrazio
                                          Non mi ricordo,
1055e voi signora mia? (A madama)
 Madama
                                      Sono invitata
 da Dorisbe che seco aver mi brama.
 Pancrazio
 E voi? (A Scrocca)
 Scrocca
                Col piatto servirò madama.
 Pancrazio
 Viva; bravi, ne godo.
 Lisetta
 Signor patron, vi lodo,
1060in villa per goder così si fa,
 usar conviene la generosità.
 Pancrazio
 (Cara Lisetta mia
 codesto cavalier non lo vorrei). (Piano a Lisetta)
 Lisetta
 (Lasciate fare a me). (Piano a Pancrazio)
 Pancrazio
1065(E il servo?) (Come sopra)
 Lisetta
                           (Se n’andrà). (Come sopra)
 Pancrazio
                                                      (Confido in te). (Come sopra)
 Scrocca
 (Che diran fra di lor serva e padrone?)
 Cavaliere
 (Studiano per trattarmi in soggezione).
 Madama
 Scusate se l’invito
 con ardire ho accettato. (A Pancrazio)
 Pancrazio
1070Son io che v’ho invitato?
 Madama
 No la vostra figliuola.
 Pancrazio
                                         Ah sì gli è vero.
 Cavaliere
 Amico, colle dame
 siate gentil; questa signora ha fame.
 Lisetta
 E lei? (Al cavaliere)
 Cavaliere
               Così e così.
 Lisetta
1075E voi? (A Scrocca)
 Scrocca
                Un poco più.
 Lisetta
 Vado a far preparar? (A Pancrazio)
 Pancrazio
                                          Pensaci tu.
 Lisetta
 
    Vado a far dare in tavola,
 vado e ritorno subito,
 fatto sarà non dubito
1080un desinare amplissimo,
 fatto sarà prestissimo,
 tosto ritorno qui. (Parte)
 
 Madama
 
    Trattanto che ritorna
 che cosa si farà?
 
 Pancrazio
 
1085Si sta in conversazione.
 
 Madama
 
 Cantiamo una canzone.
 
 Cavaliere
 
 Ma se cantar non posso.
 
 Scrocca
 
 Non posso in verità.
 
 Madama
 
    Proviamola cantiamola
1090che intanto venirà.
 
 Pancrazio
 
    Trovatela intonatela,
 da noi si canterà.
 
 Madama
 
    Parole e musica
 tenete qua.
 
 a quattro
 
1095   Viva il cappone,
 viva il piccione,
 viva il ragù. (Il cavaliere e Scrocca cantando languiscono dalla fame)
 
    Oh che sapore,
 che buon odore,
1100non posso più.
 
 Cavaliere
 
    Ecco Lisetta.
 
 Scrocca
 
 La canzonetta
 terminerà.
 
 Cavaliere
 
    Andiamo, andiamo.
 
 Scrocca
 
1105Si mangierà.
 
 Lisetta
 
    Il cuoco ha fatti
 dodeci piatti.
 
 Cavaliere
 
 Bene, e così?
 
 Lisetta
 
 Suppa santé.
 
 Scrocca
 
1110Buona per me.
 
 Lisetta
 
 Carne astuffatta.
 
 Cavaliere
 
 Sarà pregiata.
 
 Lisetta
 
 Tante polpette.
 
 Scrocca
 
 Uh benedette.
 
 Lisetta
 
1115Polli arrostiti.
 
 Cavaliere
 
 Sono esquisiti.
 
 Lisetta
 
 Tant’altre cose. (Lisetta parte)
 
 Scrocca
 
 Tutte gustose.
 
 tutti
 
 Si scialerà.
 
 Lisetta
 
1120   Ahi che disgrazia. (Lisetta ritorna)
 
 Cavaliere
 
 Cos’è accaduto?
 
 Lisetta
 
 Ahi che accidente.
 
 Scrocca
 
 Ch’è succeduto?
 
 Lisetta
 
 È morto il cuoco,
1125si è spento il fuoco.
 
 tutti
 
 Eh!
 
 Lisetta
 
 Son rotti i piatti
 dai cani e gatti.
 
 tutti
 
 Oh!
 
 Lisetta
 
1130Non v’è più niente,
 mangiato fu.
 
 tutti
 
 Uh!
 
    Oh che disgrazia!
 Non mangio più.
 
 Madama
 
1135   Se non si mangia
 che s’ha da far?
 
 Lisetta
 
    Passar la fame
 s’ha col cantar.
 
 tutti
 
    Viva il cappone,
1140viva il piccione,
 viva il ragù.
 
    Oh che sapore,
 che buon odore,
 non posso più.
 
 Fine dell’atto secondo