Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XVIII
 
 LISETTA, PANCRAZIO e detti
 
 Lisetta
 Venga signor padrone,
 la vol pregare il signor cavaliero.
 Cavaliere
 Non prega alcuno il cavalier dal Zero.
 Scrocca
 (Un poco d’umiltà). (Piano al cavaliere)
 Pancrazio
                                        Se non comanda,
430dunque me ne anderò.
 Cavaliere
 Ascoltate Pancrazio.
 Pancrazio
                                       Ascolterò.
 Scrocca
 (Siate un poco più dolce
 in grazia del bisogno). (Piano al cavaliere)
 Cavaliere
 (Ho da chieder danari? Ah mi vergogno).
 
435   Signor mi conoscete,
 son nobile il sapete,
 bisogno non avrei
 se avessi i beni miei...
 Parlate voi per me. (A Lisetta)
 
 Scrocca
 
440   (Superbia maledetta).
 
 Pancrazio
 
 Che mi voi dir Lisetta?
 
 Lisetta
 
 Patron badate a me.
 
    Questo signor mio caro
 bisogno ha di danaro.
 
 Cavaliere
 
445Il cavalier del Zero
 misero mai non fu.
 
 Pancrazio
 
    Dunque se non è vero
 non ne parliamo più.
 
 Scrocca
 
    (Uh maledetto
450lo scannarei).
 
 Pancrazio
 
 Signori miei
 buon servitor.
 
 Cavaliere
 
    No non andate.
 
 Scrocca
 
 Signor restate.
 
 Lisetta
 
455Questo signore
 vi vuol pregar.
 
 Cavaliere
 
    Vuo’ domandare,
 non vuo’ pregare,
 non chiedo in dono.
460Io son chi sono.
 State in cervello,
 voglio a livello
 scudi trecento
 e il sei per cento
465vi pagherò.
 
    Che risolvete?
 
 Pancrazio
 
 Io non ne ho.
 
 Lisetta
 
    Padron mio caro.
 
 Pancrazio
 
 Non ho danaro.
 
 Scrocca
 
470Padron mio bello.
 
 Pancrazio
 
 Non do a livello,
 non vuo’ impicciarmi
 con chi trattarmi
 meglio non sa.
 
 Cavaliere
 
475   Signor Pancrazio
 per cortesia.
 
 Pancrazio
 
 Io riverisco
 vosignoria.
 
 Scrocca
 
 Signor Pancrazio
480vi prego anch’io.
 
 Pancrazio
 
 Schiavo divoto
 padrone mio.
 
 Lisetta
 
 Lisetta vostra
 padron gentile
485vi prego umile
 per carità.
 
 Pancrazio
 
    Trecento scudi
 eccoli qua.
 
 Scrocca
 
    Vengono.
 
 Cavaliere
 
490Vengono affé.
 
 Pancrazio
 
 Ma? Sicurezza.
 
 Lisetta
 
 Dateli a me.
 
    Signor la quaglia canta. (Al cavaliere)
 Qua qua, qua qua, qua qua. (Facendo cantare la bocca)
 
 Cavaliere
 
495   Contatemi il danaro.
 
 Lisetta
 
 Or or si conterà.
 
 Scrocca
 
    L’abbiamo per contato,
 così si prenderà.
 
 Pancrazio
 
    Lisetta sicurezza.
 
 Lisetta
 
500Or or ce la darà.
 
    Signor mio caro (Al cavaliere)
 questo danaro
 vuol sigurtà.
 
 Cavaliere
 
    I miei poderi.
 
 Lisetta
 
505Non ci son più.
 
 Scrocca
 
    Il suo palazzo.
 
 Pancrazio
 
 Vuol cascar giù.
 
 Cavaliere
 
    I miei giardini.
 
 Lisetta
 
 Pochi quattrini.
 
 Scrocca
 
510L’argentaria.
 
 Pancrazio
 
 È andata via.
 
 Cavaliere, Scrocca a due
 
 Ci resta il titolo
 di cavalier.
 
 Lisetta, Pancrazio a due
 
    Questo capitolo
515non può valer.
 
 Cavaliere
 
    Dunque, che dite?
 
 Scrocca
 
 Dunque, che fate?
 
 Lisetta, Pancrazio a due
 
 Cercando andate
 la sicurtà.
 
 Lisetta
 
520   La quaglia canta
 qua qua qua qua.
 
 Cavaliere
 
    Son disperato.
 Non c’è pietà.
 
 Fine dell’atto primo