Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 PANCRAZIO e MADAMA
 
 Madama
285Siamo soli o Pancrazio
 e questi pochi instanti
 perder noi non dobbiamo,
 il nostro matrimonio discorriamo.
 Pancrazio
 Come volete.
 Madama
                           Or ben nel vostro cuore
290vi sentite d’amor il pizzicore?
 Pancrazio
 Assai.
 Madama
               Caro bramate esser voi mio?
 Pancrazio
 D’esser vostro madama io penserò.
 Madama
 Né rissolvete ancor?
 Pancrazio
                                        Rissolverò.
 Madama
 Ma se tempo abbiam noi...
 Pancrazio
                                                   Si penserà.
 Madama
295Come? Di me coi scherni
 voi beffe vi farete?
 Pancrazio
 Di che meco parlate e che volete?
 Madama
 Eh Pancrazio crudele
 vedo che non mi amate,
300vedo che voi scherzate
 e pur spero che un dì
 voi mi direte: «Madamina sì».
 Pancrazio
 Io non so nulla e se il mio ben vi piace
 lasciatemi madama un poco in pace.
 
305   Cara padrona bella
 non vi capisco no,
 forse sarete quella
 ma ben ci penserò.
 
    Vorreste burlarmi eh!
310Non è così facile
 non son così tondo,
 cospetto del mondo
 ben ben penserò.
 
    Son troppo vecchio e voglio
315serbarmi in libertà,
 oh dolce libertà!
 Con voi non dubitate
 giammai la perderò.