Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Stanza contigua alla cucina in casa di Pancrazio.
 
 LISETTA e SCROCCA che mangia
 
 Lisetta
 Via mangiate e bevete
 e vi faccia buon pro, statevi allegro
 né temete di nulla.
 Scrocca
 Generosa Lisetta
5io vi sono obbligato,
 toccano il cuor questi bocconi al fresco
 la mattina bonora.
 Lisetta
 Mangiate amico pur, bevete ancora,
 volontieri lo do, questo è il mio genio
10ed aiutar chi n’ha bisogno ho in uso.
 Scrocca
 Alla vostra salute. Oh benedetto! (Beve)
 Alla vostra salute nuovamente,
 che balsamo, che nettare perfetto!
 Lisetta
 Ditemi un poco. Il cavalier del Zero
15vostro padron come vi tratta?
 Scrocca
                                                        Male.
 Io servo per disgrazia un animale
 ch’è povero e superbo.
 Lisetta
 E pur io non credei
 che fosse in stato tal.
 Scrocca
                                        Quando discorre,
20par che sia ricco magno
 ma però v’assicuro
 che fa più d’un digiuno
 e che nella scarsella non ne ha uno.
 Lisetta
 Fosse nobile almen.
 Scrocca
                                       Per nobiltà
25da dare agl’altri ei ne ha, chi sente a lui.
 Lisetta
 Questo è il costume
 di chi ignobile e ricco
 si vede corteggiato e che credendo
 che mai debba finire
30spende tutto e poi fa questa comparsa.
 Scrocca
 La casa è vuota e la sua tasca è arsa.
 Lisetta
 Un povero superbo
 è peggior della peste.
 Scrocca
                                         Un’altra volta
 carissima Lisetta. (Volendo bere arriva il cavaliere ed egli spaventato gli cade il gotto di mano)