Li matti per amore, Venezia, Fenzo, 1754

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XVII
 
 LISETTA, poi MOSCA
 
 Lisetta
 Or sì che son contenta, ad arrabbiare
 venga Mosca se vuol. Questo è il diletto
 che fa dolce l’amore al nostro sesso,
 cercar sempre il suo meglio e cangiar spesso.
 Mosca
1035A tempo ti ritrovo.
 Per celebrar le nozze di Lisetta,
 feci una canzonetta
 ma perché sia più semplice e più piana,
 la volli far in lingua veneziana.
1040Vuoi tu che io te la canti?
 Lisetta
 Oh! Mi farai favore.
 Mosca
 Senti che ora l’intuono.
 Lisetta
 Canta pure che doppo io te la suono.
 Mosca
 
    Belle putte veneziane
1045saveré per vostra regola
 che se sposa una pettegola
 e la tiol un babbuin.
 
    Vardé là... cara culia,
 voga, premi, stali e scia,
1050no ghe penso un bagattin.
 
    Belle putte via canteghe,
 all’usanza veneziana,
 de so nona nina nana
 che mi sono el chittarin.
 
 Lisetta
1055Temerario birbante!
 A me vieni con queste? Aspetta un poco,
 prima che venga alcuno
 ora renderti io vuo’ cento per uno. (Entra ed esce di novo col cembalo)
 Mosca
 Già l’amica si rode
1060e pur non sa che qui non è finita,
 s’ha da morder per rabbia anche le dita.
 Lisetta
 Eccomi ad insegnarti
 ciò che al piffaro avvenne di montagna.
 Mosca
 Che gettò invano il fiato?
 Lisetta
1065No, che andò pe’ suonate e fu suonato.
 
    Belle putte veneziane
 non savé che sto sbasio,
 con quel muso incocalio,
 el galante ancuo me fa.
 
1070   Vardé là sto strupiascovoli
 che ha la scorza come i bovoli,
 cosa in testa gh’è saltà.
 
    Via soneghe una furlana,
 una forca che l’impicca,
1075el so diavol che lo scanna
 e mandello fin a Stra.
 
 Mosca
 Hai raggion che sei donna.
 E nell’arena semina
 chi cuccir vuol la bocca ad una femmina.
 Lisetta
1080E tu sei un frustato,
 e il proverbio però ben l’indovina,
 che rossore non ha chi sta in berlina.
 Mosca
 A me questo, petegola?
 Lisetta
 Pettegola a Lisetta?
 Mosca
1085Non so, non so chi questo braccio arresta. (In atto di darle il calasione)
 Lisetta
 Ti rompo or or questo tamburo in testa.
 Mosca
 Guardate la Marfisa!
 Lisetta
 Guardate Rodamonte!
 Mosca
 Sei bella come un diavolo.
 Lisetta
1090Più brutto sei dell’orco.
 Mosca
 Muso di pipistrel.
 Lisetta
                                    Ceffo da porco.
 Mosca
 Pettegola.
 Lisetta
                     Sguaiato.
 Mosca
 Frasconaccia.
 Lisetta
                            Impiccato.
 Mosca
 Si sprofondi la terra ove camini.
 Lisetta
1095Il diavolo ti porti e ti strascini.
 Mosca
 
    Che ti venga per farti vergogna
 la quartana, la tosse, la rogna.
 
 Lisetta
 
 Che tu perda per esser più bello
 gli occhi, il naso, la bocca, il cervello.
 
 Mosca
 
1100Che tu mangi ma senza appetito,
 che tu dorma ma senza marito.
 
 Lisetta
 
 Che tua moglie sugl’occhi tel faccia,
 che tu sposi una brutta vecchiaccia.
 
 Mosca
 
 Me ne rido. La la la ra la.
 
 Lisetta
 
1105Creppa, schiatta. La la la ra la.
 
 Mosca, Lisetta a due
 
 Voce d’asino in cielo non va. (Camilla, Fazio e Ridolfo)
 
 Ridolfo
 
    Qui si grida.
 
 Camilla
 
                             Cosa c’è.
 
 Fazio
 
 Altolà cioè... cioè.
 
 Lisetta
 
 Ascoltate tutti tre.
 
 Mosca
 
1110Ora sì che sto da re.
 
 Lisetta
 
    Questo è un furbo malandrino,
 un bravissimo mezzano.
 Ve l’ha fatta già per mano,
 ve l’ha fatta a tutti tre.
1115Ve l’ha fatta come va.
 
 Mosca
 
 Non so niente in verità.
 
 Camilla
 
    Di me il furbo non si rida.
 
 Ridolfo
 
 Or l’indegno qui s’uccida.
 
 Mosca
 
 Come tutti contro me?
 
 Lisetta, Fazio a due
 
1120No pietà per te non v’è.
 
 Mosca
 
    Fugi Mosca, fuggi, scappa.
 
 Camilla
 
 Ferma indegno, ferma, chiappa.
 
 Ridolfo
 
 Resta resta, guarda il legno.
 
 Camilla, Ridolfo a due
 
 Fuor di qua non devi andar.
 
 Mosca
 
1125Non mi fate disperar.
 
 Camilla
 
    Che farai?
 
 Lisetta
 
                          Che dirai?
 
 Fazio
 
 Eh cioè... signorino.
 
 Mosca
 
 Signorsì ve lo dirò.
 
    Vi dirò che siete pazzi,
1130tutti pazzi per amore,
 tutti pazzi da legar.
 
 tutti
 
    Giacché tutti pazzi siamo,
 far da pazzi noi vogliamo,
 ti vogliamo bastonar.
 
 Fine dell’atto secondo