Li matti per amore, Venezia, Fenzo, 1754

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XI
 
 FAZIO e RIDOLFO
 
 Ridolfo
 Mosca adunque è cagione
 che Eugenia ami costui. Finger mi voglio
360suo conoscente e amico e aver se occorre
 un tantino di flemma.
 Fazio
 Ma Eugenia... Ma Lisetta...
 Ridolfo
                                                   Padron mio. (Lo saluta)
 Fazio
 Padron caro... cioè... che vuole... Addio.
 Ridolfo
 Non mi conosce più?
 Fazio
                                         Io no.
 Ridolfo
                                                      Possibile?
365Non ha molto io vi viddi.
 Fazio
                                                E dove?
 Ridolfo
                                                                 Dove?
 Non siete voi di?...
 Fazio
                                     È vero,
 di Lucca io son... cioè...
 Ridolfo
                                            Siete arrivato...
 Fazio
 Saran tre giorni o quattro.
 Ridolfo
                                                  Il suo casato
 non è?...
 Fazio
                   Tondi, sì bene.
370È Fazio il nome mio.
 Ridolfo
 Sì, Fazio Tondi, lo sapevo anch’io.
 Fazio
 Ma, di grazia, chi è lei?
 Ridolfo
 Ridolfo Arnieri io sono
 che in Lucca già sapete...
375(Ma non ho flemma affatto).
 Fazio
 Ah sì, Ridolfo Arnieri... io lo conosco.
 Ridolfo
 Non rammentate forse?...
 Fazio
                                                 E signorsì.
 Ridolfo
 Che quella notte a Lucca...
 Fazio
                                                  Anzi quel dì.
 Ridolfo
 E di Genova ancor?
 Fazio
                                       Genova! Oibò!
 Ridolfo
380Basta questa non serve. Già so tutto,
 so gl’amori d’Eugenia; so i trattati
 di Mosca il locandier; so gl’immenei.
 Fazio
 Così presto, sa tutti i fatti miei?
 Ridolfo
 Oh bella! Vi fidate
385d’un locandier birbante
 ch’ognor gl’ospiti suoi manda in malora
 e volete?
 Fazio
                    Cioè... mi dica ancora.
 Ridolfo
 Vi dico e vi ripeto
 che quel Mosca è un briccone.
 Fazio
390Mosca mi ha pur giurato,
 anzi Eugenia... cioè...
 Ridolfo
                                         V’ha rovinato.
 Oh signor non sapete
 le favole, i garbugli,
 le cabbale, i miscugli,
395i cimenti, i perigli
 che per costei... uh quanta flemma... via
 è impossibile affatto.
 Fazio
                                         (Oh me meschino!)
 Ridolfo
 Non posso il tutto dir, ma glielo avviso,
 dell’avviso approffitti.
 Fazio
400Oh poveretto me! Questo è un gran male!
 Ridolfo
 (Il mal è che costui è uno stivale).
 
    Se qualcun vuol prender moglie
 può far male, può far bene,
 per saper se a lei conviene
405io la voglio astrologar.
 
    Qua la mano, ohimè signore,
 per lei tristo è questo giorno,
 toro, libra e capricorno,
 guai a lei non l’ha da far.
 
410   Alzi il capo, uh quella fronte
 par la barca di Caronte,
 mille sirti, mille scogli,
 mille affanni, mille imbrogli
 la faranno naufragar.
 
415   Moglie bellissima,
 vita cortissima,
 fronte larghissima,
 testa durissima.
 Sa vossustrissima
420cosa ha da far.