La scuola moderna o sia La maestra di buon gusto, Venezia, Fenzo, 1748

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 ROSMIRA, DORALBA e poi ERGASTO in disparte
 
 Doralba
 Ve l’ho detto, Rosmira, io più non voglio
 vedervi in casa.
 Rosmira
                                Ed io
 fuori n’andrò. Mia madre
 mi lasciò tal ricchezza
415da viver sola ancor.
 Doralba
                                      Non partirete
 da qui senza marito.
 Rosmira
 Ma s’io l’aborro. Oh quanto
 bella è la libertà. Dono del cielo
 è questa e chi la perde
420per stringersi in catene
 perder merita ancor ogn’altro bene.
 Di più, degl’anni miei
 troppo tenero è il fior. Quando alle nozze
 così presto si va, presto svanisce
425nostra bellezza ancor e senza questa
 ci abbandona ciascun e ci detesta.
 Doralba
 Ma lo spirito è un pregio
 che non si perde mai. Questo supplisce
 alla beltà che manca.
430Or basta, un tal pretesto
 è inutile Rosmira
 per ricusar Belfior per vostro sposo.
 Ergasto
 (Oh decreto inumano).
 Rosmira
 Un tal passo però...
 Doralba
                                      Questo contrasto
435si termini fra noi... Venite, Ergasto,
 ma mesto mi sembrate.
 Ergasto
 (Spieghiam l’occulto ardore).
 Voi togliete la pace a questo core.
 Doralba
 Io?
 Ergasto
          Sì.
 Doralba
                  (Me fortunata!) E come?
 Ergasto
                                                                 Oh dio!
440Siete troppo crudele all’amor mio.
 Rosmira
 (Ed in Ergasto amor per me si smorza).
 Doralba
 (Lo spirto finalmente ha una gran forza).
 Ergasto
 Di me pietade abbiate e non prendete
 di vedermi morire il fier diletto.
 Doralba
445(Mi muove a compassione).
 Tutto da me sperate.
 Ergasto
 Dunque otterrò colei che m’inamora?
 Doralba
 Chi?
 Ergasto
             Rosmira.
 Doralba
                                Rosmira?
 Ergasto
                                                    Ella è il mio nume.
 Rosmira
 (Anima mia respira).
 Doralba
450(Oh me ingannata?) Ergasto, altrui promessa
 di Rosmira è la mano
 e lo sperarla è uno sperarla invano.
 
    Ah se la dolce fiamma
 abbandonar degg’io
455lasciami almen, ben mio,
 lasciami sospirar.
 
    Questo ti chiedo solo
 e lascierò d’amarti
 se non m’uccide il duolo
460che sento il cor piagar.